Corneliani, giovedì incontro tra l’Ad Brandazza e i sindacati. Ccnl moda: 115 euro la richiesta di Cgil, Cisl e Uil

Corneliani, giovedì incontro tra l'Ad Brandazza e i sindacati. Ccnl moda: 115 euro la richiesta di Cgil, Cisl e Uil

MANTOVA – Alla Corneliani riprendono le trattative sindacali. Giovedì Cgil, Cisl e Uil incontreranno il nuovo amministratore delegato Giorgio Brandazza il quale aveva firmato dopo il suo arrivo il verbale, del 19 novembre scorso, in cui azienda e sigle sindacali avevano definito i criteri e le garanzie di un percorso comune di accompagnamento e discussione del piano industriale.
Era stato questo uno dei segnali di schiarita nella vertenza visto che il verbale prevede il congelamento dei 130 esuberi.
Intanto i lavoratori rimangono in attesa del verdetto del giudice di Brescia sul ricorso presentato dai Corneliani (detentori del 49% del capitale) contro gli amministratori nominati dal fondo Investcorp che detiene il 51% delle quote.
C’è poi il capitolo fusione della Corneliani spa nella capogruppo Sarti Holdings, la società creata da Investcorp proprio per dar vita all’operazione Corneliani: il fondo potrebbe decidere per un aumento di capitale che indebolirebbe ovviamente la presenza della famiglia Corneliani all’interno della compagine societaria. Questa però è solo una delle possibilità. Potrebbe anche non cambiare nulla rispetto alla situazione attuale.

IPOTESI DI PIATTAFORMA RINNOVO DEL CONTRATTO SETTORE TESSILE-ABBIGLIAMENTO-MODA

Ieri intanto l’assemblea nazionale unitaria dei delegati Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, riunitasi a Bologna, ha approvato all’unanimità l’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro per il periodo 1° aprile 2020 – 31 marzo 2023 per il settore tessile-abbigliamento-moda che in provincia di Mantova interessa oltre 15 mila addetti addetti e che scadrà il 31 marzo 2020. La richiesta economica dei sindacati è di 115 euro medi (3° livello super) sui minimi tabellari, inoltre è stata richiesta la trasformazione dell’elemento di garanzia retributiva in elemento perequativo con l’innalzamento economico – dagli attuali euro 300 ai 450 euro annui – in tutte quelle imprese che non esercitano la contrattazione di 2° livello.
Tra gli altri punti, Sul fronte del “welfare” contrattuale è stato richiesto di incrementare il contributo aziendale per la previdenza complementare Previmoda e di definire delle modalità per promuovere l’iscrizione allo stesso fondo attraverso informazioni periodiche da dare ai dipendenti non iscritti.
E’ stata anche sottolineata la necessità di sviluppare un protocollo a sostegno della tracciabilità delle filiere produttive al fine di tutelare le produzioni Made in Italy“.
Per quanto riguarda il tema della malattia, è stato richiesto nel documento l’esclusione del ricovero ospedaliero e delle terapie salva vita dai periodi di raggiungimento del comporto.
Per la formazione nella Piattaforma è è stato richiesto di istituire la figura di delegato alla formazione, e laddove non fosse possibile per le dimensioni delle imprese, di istituirne uno di distretto.
Adesso la parola passa ai lavoratori che nelle assemblee nei luoghi di lavoro voteranno il documento

 

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