MANTOVA . Dal 1° di febbraio la fusione tra Corneliani Spa e Sarti Holdings srl sarà operativa. E’ quanto i vertici del gruppo di abbigliamento hanno comunicato oggi ai sindacati durante il confronto che era stato programmato la scorsa settimana con l’amministratore delegato Giorgio Brandazza.
Entro marzo potrebbe quindi scattare l’aumento di capitale annunciato da Investcorp, oggi con il 51% delle quote, che come prima conseguenza vedrebbe una notevole diluizione della percentuale detenuta dalla famiglia fino ad oggi al 49%.
Un’operazione quella della fusione motivata dal Fondo con ragioni di semplificazione degli assetti organizzativi e per via del contenimento dei costi, Sarti Holdings srl in un primo momento cambierà nome diventando Corneliani srl, poi forma societaria passando da srl a spa.
E’ una nota di Filctem Cgil e Femca Cisl a comunicarlo insieme agli altri punti principali affrontati nell’incontro odierno.
“L’ azienda ha confermato la respinta da parte del Giudice del Tribunale di Brescia per elementi “inattuali e infondati” su cui era stato costruito il ricorso in questione – scrivono i sindacati – Ci è stata ribadita la positività dei vertici di Corneliani per aver tolto una variabile impazzita dagli scenari futuri dell’azienda.
L’azienda ci ha comunicato che non ci sono state opposizioni all’iter di fusione tra Corneliani Spa e Sarti Srl: quindi la stessa sarà operativa, come precedentemente comunicato alle rappresentanze sindacali, dal 1 febbraio.
Nella parte finale dell’incontro di oggi si è iniziata la trattativa sulla costruzione di ipotetici scivoli per i lavoratori vicini al raggiungimento della pensione: la trattativa proseguirà nei prossimi incontri programmati.
Il tavolo si riaggiorna a giovedì prossimo, il 30 gennaio”.
