BASSO MANTOVANO – Il Distretto metalmeccanico del Basso Mantovano rappresenta da ormai diversi decenni un punto di forza a livello provinciale e regionale. ” Basti pensare che oggi è tra i 25 distretti industriali della meccanica riconosciuti a livello nazionale e tra quei 18 che nell’ultimo trimestre 2020 hanno recuperato e superato le percentuali del 2019 (+13,5%) secondo i dati sull’export pubblicati dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa San Paolo.
Nel corso degli ultimi anni la rilevanza della filiera metalmeccanica è salita significativamente: il peso degli addetti è passato dal 39% del 2014 al 44% del 2020; sono poi cresciute significativamente anche le esportazioni, la cui incidenza si è portata al 53%, sei punti percentuali in più rispetto al 2014, grazie a una propensione all’export crescente e superiore alla media del manifatturiero mantovano.
La specializzazione del territorio mantovano nella filiera metalmeccanica storicamente ruota attorno a un nucleo ben definito di comuni del Basso mantovano: Suzzara, Pegognaga, Gonzaga, Motteggiana, San Benedetto Po e Moglia.
Ma quali sono i nuovi confini territoriali e di specializzazione della filiera metalmeccanica mantovana? Come sono posizionate le imprese della provincia per cogliere le opportunità delle innovazioni tecnologiche e green? Quanto il territorio, inteso come il saper fare, il capitale umano e l’insieme degli attori imprenditoriali e delle istituzioni locali, può aiutare le imprese in questo processo? Quanto possono incidere la questione energetica e il conflitto russo-ucraino sulla filiera?
Sono alcune delle domande a cui ha cercato di dare una risposta un progetto di ricerca promosso dal Centro Tecnologico, diretto da Stefano Gorni, e realizzato insieme ad un gruppo di istituzioni composto da Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, Camera di Commercio di Mantova, Confindustria Mantova, Apindustria Mantova, Confederazione nazionale artigiani e piccole imprese Mantova, Confartigianato Imprese Mantova, Consulta Economica d’Area.
I risultati dell’indagine saranno presentati nel corso del convegno “Il distretto metalmeccanico del Basso mantovano. Nuovi scenari tra innovazione e tradizione” in programma il prossimo 22 novembre dalle ore 14,30 alle 17,30 presso la Galleria del Premio Suzzara, in via Don G. Bosco 2/A a Suzzara.
Dopo i saluti istituzionali la ricerca sarà illustrata dagli economisti di Intesa San Paolo Giovanni Foresti ed Enrica Spiga. E sarà questo dunque il momento per conoscere l’esatta fotografia che emerge dall’indagine, condotta su un campione di oltre 100 imprese, di cui il 40% specializzate nella meccanica, seguite da quelle la cui attività è incentrata nella produzione di metalli e metallurgia, e poi quelle attive nel campo dell’elettrotecnica, dell’automotive e altri mezzi di trasporto nonché installazioni e riparazioni di macchinari.
Tra i primi dati emersi la dimensione delle imprese che dice come nel 41,6% dei casi si tratti di realtà micro con meno di 2 milioni di euro di fatturato, seguite da quelle piccole (36,6%) con un fatturato tra i 2 e i 10 milioni e per il resto si tratta di grandi imprese con fatturato oltre i 10 milioni. Poco più della metà delle imprese fa uso di tecnologia 4.0 con la percentuale che sale proporzionalmente alla dimensione delle aziende.
Seguirà poi una tavola rotonda in cui interverranno gli imprenditori Carlo Bondioli, Andrea Caloni, Claudio Celidonio, Giovanni Folloni, Giorgio Luitprandi e Marco F.Nava, Direttore regionale Lombardia Sud Intesa San Paolo.
Ci sarà spazio quindi per il dibattito e gli interventi prima delle conclusioni affidate al Segretario generale della Camera di Commercio di Mantova Marco Zanini.