Imprese mantovane tra le più tassate in Lombardia: fisco oltre il 52%

MANTOVA– Per le imprese individuali mantovane il fisco continua a pesare più che altrove in Lombardia. Nel 2024, infatti, la pressione fiscale si è attestata al 52,8%, uno dei livelli più alti della regione: solo Pavia (53%) e Cremona (55,7%) registrano un carico maggiore. Un dato che colloca Mantova al 78° posto nella classifica nazionale dei 114 capoluoghi analizzati dalla CNA nel rapporto “Comune che vai fisco che trovi”.

Secondo la fotografia dell’Osservatorio, nel 2024 la tassazione media sulle ditte individuali in Italia è scesa dal 52,8% al 52,3%. Un calo leggero, ma che segna comunque un miglioramento: mediamente, gli imprenditori hanno lavorato “per il fisco” fino al 9 luglio, due giorni in meno rispetto al 2023. Restano però ampi squilibri: Bolzano guida la classifica con il livello più favorevole (46,3%), mentre Agrigento si conferma la città più penalizzante con una pressione al 57,4%.

La situazione in Lombardia

La graduatoria lombarda mette in luce differenze marcate. Sondrio è il capoluogo più virtuoso della regione con un Total Tax Rate del 49,8%, che le vale l’ottavo posto a livello nazionale. Sul podio lombardo ci sono anche Milano (50,5%, 16ª in Italia) e Brescia (50,9%, 25ª).
A metà classifica si collocano Bergamo e Lodi (51,3%), Monza (52%), Como (52,1%), Lecco e Varese (entrambi 52,5%).
In fondo alla graduatoria lombarda compaiono invece Mantova (52,8%), Pavia (53%) e Cremona (55,7%), che a livello nazionale scivola addirittura al 105° posto su 114. Traducendo i numeri in giorni di lavoro, le imprese mantovane hanno dovuto lavorare fino all’11 luglio per versare al fisco quanto dovuto, mentre a Cremona la soglia è slittata al 22 luglio. Abbastanza diversa la situazione dei capoluoghi più virtuosi: a Sondrio il “Tax Free Day” arriva il 30 giugno, a Milano il 3 luglio e a Brescia il 4 luglio.

“L’Osservatorio sul fisco di Cna Nazionale è uno strumento decisivo per monitorare l’andamento del Total Tax Rate città per città, territorio per territorio”, spiega Giovanni Bozzini, presidente di Cna Lombardia. E aggiunge: “per i piccoli e piccolissimi imprenditori è discriminante lavorare fino a giugno, luglio o agosto per un socio chiamato Stato. Più questo socio è virtuoso ed efficiente, più possiamo contare su un carico fiscale sostenibile. Cogliamo un leggero miglioramento, ma molta strada è ancora da fare. Ciò che emerge è che più la Pubblica Amministrazione funziona, meno forte è il peso fiscale per i contribuenti. E non è casuale.” Il rapporto Cna prende in esame un’impresa tipo: una ditta individuale con un laboratorio artigiano di 350 mq e un negozio di 175 mq, entrambi con valore immobiliare di 500 mila euro. I ricavi considerati sono pari a 431 mila euro, con un reddito d’impresa di 50 mila. Le differenze territoriali derivano soprattutto da addizionali comunali e regionali sul reddito, Imu e tributi sui rifiuti.