MANTOVA – “Dalle 13.287 imprese artigiane registrate all’Ente Camerale nel 2012 siamo passati alle 9.765 imprese registrate a dicembre 2024. In 12 anni nel Mantovano sono scomparse 3.522 imprese artigiane”. Lo dice il portavoce della Cna, Franco Bruno.
Un dato che testimonia la costante emorragia che si registra nel comparto artigiano nell’ultimo decennio. “Gli artigiani sono stremati nel subire vessazioni sul piano normativo, amministrativo, burocratico, creditizio e fiscale e della mancanza di un ricambio generazionale in particolare nelle imprese familiari – aggiunge Bruno. – A partire dalla scuola ,dalle famiglie, dalle istituzioni, dalle forze sociali occorre rivalutare culturalmente il lavoro manuale. Negli ultimi decenni c’è stata una ingiustificata svalutazione culturale del lavoro manuale, del gesto antico e sapiente delle mani”.
“Ma c’è l’altra faccia della medaglia considerando che l’artigianato sta affrontando difficoltà nel reperire personale altamente specializzato e, di riflesso, ha investito nell’innovazione tecnologica, nei processi di digitalizzazione della produzione trasformando il comparto e favorendo la condivisione di competenze professionali e il recupero della tradizionale manualità artigianale” conclude Bruno.