Lavoratori Lidl in sciopero per integrativo: alta l’adesione nel Mantovano

Il presidio davanti al punto vendita di Belfiore

MANTOVA – Giornata di protesta per i dipendenti Lidl in tutta Italia. Oggi, infatti i lavoratori della nota catena di supermercati di origine tedesca hanno avviato uno sciopero nazionale che ha coinvolto l’intera rete aziendale: dai centri logistici ai negozi al dettaglio, fino agli uffici amministrativi.

Nel Mantovano l’adesione allo sciopero è stata alta. I punti vendita di Cerese e Ponte Rosso sono rimasti chiusi, quelli di Belfiore e Viadana aperti con, rispettivamente, tre e due addetti. A livello nazionale l’adesione è all’80%.

Trattative ferme e tensioni crescenti

Lo sciopero è stato proclamato congiuntamente dalle sigle Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS, a seguito del mancato accordo per il rinnovo del contratto integrativo aziendale. L’ultimo tavolo negoziale, tenutosi il 10 luglio, si è infatti concluso con un nulla di fatto. I sindacati contestano che la proposta aziendale sia insufficiente sia dal punto di vista economico sia per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro. Il confronto tra le parti è fermo da oltre due anni, un impasse che ha portato al mantenimento dello stato di agitazione, con il blocco degli straordinari e degli orari supplementari già attivi nelle scorse settimane. Al cuore della vertenza ci sono temi cruciali per la qualità del lavoro e la dignità dei lavoratori: retribuzioni adeguate, orari sostenibili, giusta distribuzione dei profitti e maggiore tutela dal caro vita I sindacati avanzano in particolare quattro richieste: riconoscimento di un premio di risultato stabile e garantito, miglioramento delle condizioni di lavoro, in termini di carichi e turnazioni, adeguamento salariale rispetto all’inflazione e al costo della vita, un modello organizzativo più equo, che metta il lavoro e le persone al centro delle decisioni aziendali.

David Gabbrielli, segretario provinciale Filcams Cgil Mantova, dichiara: “Oggi scioperiamo di nuovo perché, dopo lo sciopero fatto il mese scorso, Lidl ci ha riconvocati al tavolo senza, però, modificare la sua proposta. Questo atteggiamento porta a una forte perdita dei salari per i lavoratori che si vedono riconoscere solo briciole di fronte a un’azienda che ha aumentato il fatturato in modo considerevole”.
“Dal 2020 al 2024, l’incidenza del costo del lavoro sul fatturato di Lidl è scesa dal 10,1% al 9,4%. Nello stesso periodo, il fatturato per dipendente è aumentato da circa 321.000 euro a circa 344.000 euro. Questi numeri evidenziano carichi di lavoro e turni sempre più insostenibili. Inoltre, gli utili accantonati da Lidl sono passati da 711 milioni di euro nel 2020 a circa 1,5 miliardi nel 2024. Questi profitti sono stati generati grazie al lavoro delle dipendenti e dei dipendenti, che meritano molto di più dei 360 euro in tre anni (di cui 200 euro in buoni spesa utilizzabili solo presso Lidl)” aggiunge Fabiana Forattini, segretaria territoriale Fisascat Cisl Asse del Po. Daniele Grieco, segretario provinciale UILTuCS Mantova, conclude: “Siamo sodisfatti dell’esito dello sciopero di oggi, i lavoratori e le lavoratrici ci hanno dato l’ennesimo segnale di forza e coesione, ed hanno così mandato un messaggio chiaro alla propria azienda, che per noi è inequivocabile. Che la Lidl torni al tavolo ed accetti le nostre rivendicazioni”.