MANTOVA – La dinamica delle esportazioni nel primo trimestre 2022 vede proseguire l’andamento che ha caratterizzato tutto il 2021, con una forte ripresa degli scambi internazionali. I primi mesi dell’anno vedono, infatti, un aumento delle esportazioni mantovane del +25,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dai dati di fonte Istat, elaborati dal Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio e dal Centro Studi di Confindustria Mantova, con la collaborazione del Consorzio Mantova Export, risulta che a inizio 2022 le esportazioni ammontano a 2,3 miliardi di euro, contro un valore di import pari a 2,2 miliardi di euro, in aumento rispetto al 2021 del +62,2. Il saldo commerciale si mantiene positivo, ammontando a oltre 117 milioni di euro. Le esportazioni in Lombardia e in Italia vedono anch’esse segno più, ma con variazioni leggermente più contenute e pari rispettivamente al +23,6% e al +22,9%. Nel panorama regionale tutte le province lombarde mostrano segno più con Mantova che si colloca al centro della classifica; ai vertici troviamo Varese, Cremona e Lodi, mentre in fondo si posizionano Como, Pavia e Bergamo.
Considerando i principali comparti esportatori, si segnalano valori positivi per tutte le tipologie di prodotto. Le performance migliori riguardano: i prodotti in metallo (+45%), gli articoli di abbigliamento (+25,7%), i mezzi di trasporto (+24,6%), le sostanze e prodotti chimici (+29,3%), i prodotti in legno e carta (+60,6%) e gli articoli in pelle (+25,5%). Sempre segno più mostrano anche i macchinari (+14,1%), gli apparecchi elettrici (+12,8%), i prodotti delle altre attività manifatturiere (+13%), gli articoli in gomma e materie plastiche (+9%), i prodotti alimentari (+7,8%) e i prodotti tessili (+14,2%).
Anche sul fronte delle importazioni emergono variazioni positive per la totalità dei prodotti. Le performance migliori riguardano i prodotti in metallo (+128,2%), le sostanze e prodotti chimici (+68,1%), i prodotti petroliferi (+96,9%), i prodotti dell’agricoltura (+61,5%), i prodotti in legno e carta (+56,1%), gli apparecchi elettrici (+62,5%) e gli apparecchi elettronici e ottici (+78,1%). Da segnalare, inoltre, un aumento per i mezzi di trasporto (+11,2%), i prodotti alimentari (+24,5%), i macchinari (+36%) e gli articoli in gomma e materie plastiche (+12,3%).
L’analisi dell’andamento delle esportazioni della provincia di Mantova per paesi di sbocco evidenzia una generale ripresa verso i principali partners europei: Germania (+25,5%), Francia (+15,8%), Polonia (+40,3%), Spagna (+16,1%), Regno Unito (+36,5%), Belgio (+28,3%), Austria (+36%), Paesi Bassi (+36,2%), Repubblica Ceca (+50,5%), Ungheria (+20,9%) e Svizzera (+21,1%). Aumenti si hanno anche per Stati Uniti (+30,1%), Russia (+36,3%), Corea del Sud (+17,3%) e Australia (+35,7%). Contrazioni emergono, al contrario, per Turchia (-6,5%) e Cina (-13,8%).
Le importazioni vedono una ripresa da parte di Germania (+29,1%), Francia (+6,2%), Regno Unito (+53,4%), Paesi Bassi (+75%), Spagna (+7,4%), Corea del Sud (+28,4%), Belgio (+22,4%), Ungheria (+50,6%), Polonia (+71,2%), Austria (+29,4%) e Slovenia (+15,6%). Da sottolineare anche una consistente crescita delle importazioni da Cina, Arabia Saudita, Turchia, Indonesia e Giappone.
Secondo il Commissario Straordinario della Camera di Commercio, Carlo Zanetti, “i dati dei primi mesi dell’anno mostrano un proseguimento della ripresa che ha caratterizzato l’intero corso del 2021. Occorre tuttavia ricordare che sono valori riferiti ai primi tre mesi dell’anno e che quindi ancora non tengono conto, se non in minima parte, dello scenario internazionale attuale, fortemente influenzato dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia che sta avendo e avrà ancora moltissimi costi in primis umani, ma anche economici. Allo stato attuale l’economia italiana risulta sostenuta dal comparto dell’edilizia, dove continuano a crescere gli investimenti grazie ai bonus edilizi, e dalle attività dei servizi dove grazie alle aperture si prevede un recupero, soprattutto sul fronte del turismo. Sul fronte opposto, però, si sta assistendo a una crisi delle materie prime, con aumenti di prezzi elevatissimi che pesano sia sulle famiglie sia sulle imprese. Permangono quindi alcuni dubbi e incertezze che rendono difficile prevedere cosa accadrà nei prossimi mesi“.