Maiali, Coldiretti: “Prezzi in ripresa dopo 5 mesi”. Ronconi: “Valutare accordi di filiera”

MANTOVA – I prezzi medi dei suini grassi da macello destinati al circuito tutelato della salumeria Dop nel primo trimestre del 2025 sono inferiori di quasi il 10% rispetto allo stesso periodo del 2024. Con giovedì scorso, però, si è innescata un’inversione di rotta delle quotazioni in Commissione unica nazionale (Cun), con il prezzo che ha segnato un rimbalzo positivo. Era da ottobre, quando i maiali toccarono il prezzo record di 2,37 euro al chilogrammo, che non si vedeva il “segno più”. Lo evidenzia Coldiretti Mantova su dati http://Teseo.Clal.it, sottolineando che fra gli allevatori è tornato un clima di fiducia, alla luce di uno scenario che appare positivo anche a livello europeo.
Segnali di ripresa mostrati anche su scala internazionale, dopo un primo bimestre tendenzialmente sottotono a causa di consumi incostanti e un’offerta di suini più alta rispetto ad una domanda debole.
Nelle ultime settimane, però, la tendenza è andata via via modificandosi, con una lenta, ma progressiva ripresa dei consumi sia di salumi che di carne fresca e, con i prezzi elevati delle carni bovine e una diminuita disponibilità delle carni avicole per gli abbattimenti connessi all’influenza aviaria – rileva Coldiretti Mantova – è molto probabile che sui banchi vendita la carne di maiale possa collocarsi in pole position in termini di gradimento, trainata da un rapporto vantaggioso fra qualità e prezzo. Un quadro, peraltro, condiviso anche da numerosi player del mercato suinicolo.
Vede un futuro roseo il presidente dell’Associazione nazionale allevatori carni suine, Thomas Ronconi, allevatore di Marmirolo in quota Coldiretti. “La ripresa dei prezzi dei suini da macello era nell’aria, anticipata dalle dinamiche rialziste in Spagna e in Germania, che dovrebbero fare da apripista ad un rimbalzo anche in Cun – prevede Ronconi -. Una domanda più vivace e una stagione primaverile caratterizzata da una Pasqua bassa, seguita dal mini-ponte del 25 aprile e da quattro giorni legato al 1° maggio, dovrebbero innescare un buon recupero, naturalmente meteo permettendo”.
Per il presidente di Anas, Ronconi un mercato che sta virando in positivo per i capi da macello per un periodo che appare sufficientemente lungo, unitamente a una stabilizzazione del prezzo della coscia fresca destinata alla stagionatura dei prosciutti Dop, potrebbe essere l’occasione per la catena di approvvigionamento di avviare un dialogo costruttivo verso una programmazione delle produzioni. “Siamo consapevoli che è complicato raggiungere obiettivi condivisi di filiera – riconosce Ronconi – ma ci stiamo avvicinando a un equilibrio di mercato che potrebbe agevolare politiche di rilancio condiviso di tutto il comparto”.