Mantova, Cisl: l’occupazione tiene ma non nell’industria. In calo i contratti a tempo indeterminato. “Serve un’Agenzia di sviluppo”

MANTOVA – “L’andamento del mercato del lavoro del mese di aprile 2022, sulla base dello studio dei dati del sistema Sistal di Regione Lombardia, presenta il seguente quadro: le proroghe sono aumentate passando 1477 nel 2021 ai 1722 nel 2022 con un aumento del 16,6%; le cessazioni sono passate dalle 3429 unità del 2021 ai 4893 del 2022 per un aumento del 42,7%. Le assunzioni sono incrementate passando da 4108 del 2021 ai 5191 del 2022 con un aumento del 26,4%; le trasformazioni sono aumentate da 292 del 2021 ai 628 nel 2022 pari ad un incremento del 115,1%; Il saldo fra assunzioni e cessazioni è positivo e segna + 298 assunzioni” A dichiararlo con una nota è il segretario della Cisl Asse del Po Dino Perboni che prosegue analizzando il trend per settori.

IL TREND OCCUPAZIONALE NEI DIVERSI SETTORI

“I servizi e commercio hanno avuto un saldo positivo nelle assunzioni pari a + 38,5% con 3165 assunzioni nel 2022 rispetto ai 1529 del 2022. Le cessazioni sono passate dai 1924 del 2021 ai 3095 del 2022 facendo segnare un aumento del 60,9%. Il saldo fra assunzioni e cessazioni è positivo con +70 assunti. Le costruzioni, hanno visto un aumento delle assunzioni pari a 300 del 2022 rispetto ai 244 del 2021 pari ad un balzo del 23,0%. Le cessazioni sono aumentate e nel 2022 sono state 227 rispetto alle 210 del 2021 pari ad un aumento dell’8,1%.  Il saldo fra assunzioni e cessazioni è positivo e segna +73 occupati.
L’industria ha visto una crescita degli avviamenti, i quali sono passati dai 1002 del 2021 ai 1025 del 2022 con un aumento del 2,3%; le cessazioni sono aumentate maggiormente e sono passate dai 931 del 2021 alle 1207 del 2022 pari al 29,6%. Il saldo fra assunzioni e cessazioni è negativo e segna – 182 assunzioni. Infine, il settore dell’agricoltura ha riscontato una crescita nelle assunzioni, che sono state 701 nel 2022, mentre nel 2021 sono state 576 pari a un incremento del 21,7%. Le cessazioni sono rimaste invariate: 364 nel 2021 e 364 nel 2022. Il saldo fra assunzioni e cessazioni è positivo pari +337 assunzioni”.

TIPOLOGIE CONTRATTUALI 

“Le tipologie contrattuali presentano la seguente situazione: l’apprendistato riscontra un aumento delle assunzioni pari al 19,6% passando da 153 unità nel 2021 ai 183 nel 2022. Le cessazioni sono passate dagli 81 nel 2021 ai 123 del 2022 con un aumento del 51,9%. Le assunzioni con i contratti tempo indeterminato sono cresciute del 18,9% passando dai 818 del 2021 ai 956 del 2022. Le cessazioni sono passate dai 949 del 2021 ai 1029 nel 2022 con una crescita del 8,4%. Complessivamente i contratti permanenti hanno registrato una crescita nelle assunzioni pari all’17,3% passando dai 971 del 2021 ai 1139 del 2022, così le cessazioni, che sono aumentate del 11,8% passando dai 1030 del 2021 ai 1152 del 2022. Il saldo fra assunzioni e cessazioni nel 2022 ha prodotto -13 occupati. Questo a causa di un calo delle assunzioni con contratti a tempo indeterminato pari a -73, mentre i contratti di apprendistato sono aumentati di 60 unità. I contratti flessibili presentano una crescita nelle assunzioni che nel 2021 sono state 3137 nel 2021 rispetto ai 4052 del 2022 con una crescita del 29,2%; anche le cessazioni sono incrementate pari al 55,9% passando da 2399 nel 2021 ai 3741 del 2022. Le diverse tipologie di contratto flessibile hanno avuto il seguente andamento: le assunzioni con contratti di somministrazione sono decresciute passando dai 568 del 2021 ai 555 del 2022 con un calo del 2,3% e le cessazioni sono incrementate passando dai 579 del 2021 ai 777 del 2022 pari al 34,2%. I lavori a progetto sono passati dai 35 del 2021 ai 36 del 2022, mentre le cessazioni sono aumentate passando dalle 22 del 2021 a 26 del 2022. Infine, le assunzioni nei contratti a tempo determinato sono passate da 2534 nel 2021 ai 3461 nel 2022 con un aumento del 36,6%, così pure le cessazioni sono passate da 1798 nel 2021 ai 2938 del 2022 pari a +63,4%. Dal confronto fra i contratti flessibili e risulta un saldo positivo con +331 assunzioni” prosegue il segretario Cisl.

“In Lombardia le proroghe segnano una aumento del 29,2% mentre in provincia di Mantova hanno visto una crescita pari al 16,6%. Le assunzioni al livello regionale sono cresciute del 27,3%, mentre nel mantovano sono aumentate del 26,4%; le cessazioni a livello lombardo sono incrementate del 45,7% e nel territorio mantovano sono salite del 42,7%. Infine, le trasformazioni in Lombardia hanno segnato una forte crescita pari al 124,8%, così in Provincia di Mantova, dove si è riscontrato un aumento del 115,1%. Dal confronto emerge che la Provincia di Mantova, è in linea con quanto riscontrato a livello regionale, ad eccezione per la dinamica delle proroghe, dove a Mantova la percentuale di crescita delle proroghe è la metà di quello registrato nel resto della Lombardia” prosegue Perboni

La situazione riscontrata, mostra una tenuta complessiva del mercato del lavoro; tuttavia, il dato preoccupante è il costante calo dei contratti a tempo indeterminato, nonché si aggiunge una significativa perdita di occupati nel settore dell’industria. Per favorire un’occupazione stabile, anche nel settore industriale, occorre dare attuazione ai progetti di sviluppo territoriali condivisi, mediante il PNRR, quali la digitalizzazione; l’implementazione delle energie alternative; la realizzazione delle infrastrutture viabilistiche quali il raddoppio ferroviario della Mantova-Cremona-Milano, così come dell’autostrada CR-MN, nonché di azioni di attrazione del territorio per le imprese, vista la costante perdita d’imprese nel territorio mantovano. Da diversi anni abbiamo proposto alle Istituzioni locali, di concerto con la Camera di Commercio e le associazioni datoriali, di realizzare un’Agenzia di sviluppo del territorio, che sappia renderlo attrattivo per le imprese, in modo particolare per quelle manifatturiere e per il settore dell’artigianato, che sono due settori fondamentali per lo sviluppo economico ed occupazionale.