Mps, il mantovano Girondi al 3% del capitale. Scommessa sull’ops a Mediobanca?

Un nome già noto nel panorama imprenditoriale italiano torna a far parlare di sé in ambito finanziario. E’ quello del mantovano Giorgio Girondi, presidente di Ufi Filters, che ha superato la soglia del 3% nel capitale di Monte dei Paschi di Siena (MPS), diventando ufficialmente uno dei grandi azionisti della banca senese. Il dato, comunicato alla Consob e risalente al 16 luglio 2025, indica una partecipazione esattamente del 3,001%, detenuta attraverso la sua holding GGG Spa.

Una mossa strategica nel pieno della partita MPS-Mediobanca

Come evidenziato da alcuni giornali ed agenzie di stampa economici, l’ingresso rafforzato di Girondi avviene in un momento cruciale: MPS, guidata dall’amministratore delegato Luigi Lovaglio, ha lanciato un’Offerta Pubblica di Scambio (OPS) per rilevare Mediobanca, uno dei cardini del sistema finanziario italiano. L’operazione, approvata da Consob e Antitrust, è in corso dal 14 luglio e si concluderà l’8 settembre. L’obiettivo è ambizioso: ottenere almeno il 50% del capitale di Mediobanca, anche se un’influenza significativa potrebbe già scattare superando la soglia del 35%. Ad oggi, però, l’adesione è partita in sordina – appena lo 0,0141% dei titoli ha risposto positivamente entro il 21 luglio – segno che la partita è aperta e tutt’altro che scontata. In questo scenario incerto, l’ingresso di un azionista solido come Girondi può rafforzare il fronte favorevole all’operazione.

Un investitore tattico con esperienza bancaria

Classe 1955, Girondi è alla guida di Ufi Filters fin dal 1976. La sua azienda è attiva a livello globale nelle tecnologie per la filtrazione e il thermal management, con 21 siti industriali presenti in altrettanti Paesi. I suoi prodotti trovano applicazione nei settori automotive, aerospaziale, nautico e industriale. L’imprenditore mantovano non è nuovo alla finanza. Nel 2020, entrò con decisione nel capitale di Banco BPM, raggiungendo il 5% e uscendo nel 2021 con una importante plusvalenza. Ha inoltre partecipato alla fondazione della Banca del Fucino, confermando una predilezione per interventi strategici in ambito bancario. Già lo scorso aprile, Girondi aveva sostenuto l’aumento di capitale di MPS, funzionale all’OPS su Mediobanca, presenziando all’assemblea con una quota del 2,15%.

Con il 3% oggi Girondi si colloca come quinto azionista di MPS, alle spalle del Ministero dell’Economia e delle Finanze (11,7%), Caltagirone (9,96%), Delfin (9,87%) e Banco BPM (9%). Secondo analisti e osservatori, la sua presenza mira a sostenere l’operazione MPS-Mediobanca, contribuendo alla creazione di un terzo polo bancario italiano alternativo ai giganti Intesa Sanpaolo e UniCredit. Una mossa che rientra in un disegno strategico più ampio di consolidamento del sistema bancario nazionale.

Il futuro si gioca sulla governance

Nonostante Girondi non abbia rilasciato dichiarazioni ufficiali, il suo percorso suggerirebbe un approccio ben ponderato: investimenti selettivi, ingresso nei momenti chiave e uscita con ritorni rilevanti. La sua alleanza implicita con l’attuale management di MPS potrebbe trasformarsi in un ruolo attivo nella governance futura della banca, soprattutto se l’OPS dovesse raggiungere soglie determinanti.  Nel frattempo, resta da monitorare l’evoluzione dell’offerta su Mediobanca, il fronte dei soci contrari e le possibili contromisure, tra cui il buy-back, l’offerta su Generali e un ambizioso piano dividendi da 4,9 miliardi entro il 2028 lanciato da Mediobanca stessa.