25 aprile, Anpi e Comune di Borgo Virgilio lo ricordano a Villa Gobio, simbolo degli orrori nazisti

PIETOLE (BORGO VIRGILIO) Il Comune di Borgo Virgilio e l’Anpi “Renato Sandri” di Mantova  ricordano insieme il 25 aprile, questa importante data del calendario civile, con una manifestazione che si svolgerà nel pomeriggio fra le 15.00 e le 16.00 nel parco di Villa Gobio, frazione di Pietole di Borgo Virgilio.
Perché a Villa Gobio, cosa vi accadde tra la fine dell’estate del ’44 e l’aprile’45? A spiegarlo è lo storico Carlo Benfatti che nel 2001 ha curato il libro “I prigionieri di Villa Gobio”.
“Dopo che i padroni della Villa, l’avv. Giancarlo Gobio Casali e il fratello Gian Evengelista, capitano di cavalleria, erano stati arrestati in quanto fiancheggiatori della Resistenza, la Brigata Nera di Mantova cedette la dimora che aveva il vantaggio di essere isolata e appartata, a 4 Km dalla città, al controspionaggio militare tedesco, il F.A.T. 374 (Front Aufklärung Truppe), dipendente dalle SS di Verona (gen. W. Harster).

Questa polizia nazista aveva il compito di presidiare la Cisa, importante via di passaggio delle truppe e dei rifornimenti verso la linea Gotica; inoltre doveva intercettare le comunicazioni, prevenire azioni di disturbo, attacchi, attentati da parte delle formazioni partigiane. Dunque svolgeva una importante funzione preventiva e repressiva del movimento insurrezionale in stretta collaborazione con la Brigata Nera e la Guardia Nazionale Repubblicana di Mantova.

Nella villa, diventata un presidio della polizia militare al comando del sottotenente Sarstedt furono detenute, torturate non solo persone fermate e sospettate di operare nella Resistenza mantovana, di esponenti dei partiti antifascisti che operavano nella clandestinità, ma anche di agenti italiani al servizio dell’Intelligence inglese di stanza a Bari, di aviatori anglo-americani paracadutati e atterrati in territorio mantovano. Villa Gobio fu alla fine un sinistro crocevia di arresti, interrogatori, sevizie, esecuzioni per estorcere informazioni utili alla sicurezza degli occupanti.
Tali attività dentro la villa raggiunsero il culmine nella seconda metà del ’44: al primo piano erano effettuati gli interrogatori accompagnati da pestaggi e sevizie;le urla dei torturati spesso erano coperte dal pianoforte e dal canto di una certa Marinetta, un’ausiliaria delle Brigate nere. I prigionieri erano poi accompagnati in celle ricavate nelle ali laterali della villa. Villa Gobio fu liberata dalla CXXI Brigata Garibaldi a ridosso del 25 aprile quando era già stata abbandonata dalla guarnigione tedesca.

In mezzo al prato antistante la storica abitazione e contornato da alberi secolari, si trova un cippo-memoriale dei Caduti per la Libertà cui ogni anno recano omaggio le autorità del Comune, i rappresentanti delle associazioni patriottiche, combattentistiche e d’arma. Eretto dai conti Gobio, i proprietari della villa e delle terre circostanti, il cippo presenta cinque scudi araldici con impressi  nomi di alcuni di coloro che pagarono con la vita la lotta contro la dittatura fascista e l’occupazione militare tedesca dopo l’8 settembre 1943. I nomi di questi Martiri del Secondo Risorgimento italiano sono inseriti in forme araldiche a sfondo bianco a significare un tributo civile dei più nobili alla rinascita democratica del nostro Paese.

Scorrendo da sinistra, leggiamo il nome di Mario Cardone, militare del LI reggimento bersaglieri, morto l’8 dicembre 1943 nella battaglia di Mignano Montelungo. Il suo reggimento faceva parte del 1° raggruppamento motorizzato che nel settembre ’43 si costituì come primo nucleo dell’esercito italiano di liberazione nazionale.
Il secondo nome è quello di Francesco Simonini, agente segreto italiano inviato dall’Intelligence di Bari nella pianura Padana, per spiare i movimenti delle truppe della Wehrmacht. Scoperto  dalla Brigata Nera di Mantova fu tradotto a Villa Gobio per essere interrogato. Dopo aver subito tremende sevizie, nel gennaio del ’45 nel tentativo di fuggire dalla sua cella, fu freddato dalle guardie. Un altro agente, Emilio Clementel, catturato dopo essere sceso nella golena di Cizzolo, subì la prigionia e le violenze, ma riuscì a fuggire.
Il terzo nome è quello di Guglielmo Avesani, altro agente appartenente all’Aeronautica militare italiana, sceso con un compagno al Bosco Fontana di Mantova nel marzo ’45 per comunicare via radio informazioni circa la consistenza dei depositi di munizioni del bosco e i movimenti dei tedeschi nella zona di Marmirolo. Dopo violenze e torture perché entrambi si ostinavano a tacere, alla fine furono uccisi e sepolti alla bell’e meglio nel parco della Villa. Furono soppressi poco prima della fuga dei poliziotti tedeschi il 22 aprile ’45.

Il quarto nome è il compagno di Avesani di cui non si sono mai sapute le generalità.  E’ sepolto in un loculo del cimitero di Pietole e segnalato come “Ignoto della Seconda guerra mondiale”.
Il quinto nome è quello del capitano di cavalleria Gian Evangelista Gobio Casali che al rientro dalla campagna d’Africa nel maggio ’43 fu ricoverato nell’ ospedale di Rimini; dopo l’armistizio e l’occupazione dell’Italia Settentrionale e Centrale da parte dei tedeschi, decise di avvicinarsi alla Resistenza insieme al fratello Giancarlo. Nel maggio del ’44 iniziò una coraggiosa attività di patriota. Imprigionato dalla Brigata Nera di Mantova, durante un bombardamento riuscì a fuggire e a portarsi nel Bresciano continuando la lotta partigiana nella Sepral di Travagliato, con gruppi che organizzavano attentati contro le truppe di occupazione. Scoperto, si rifugiò presso un amico, il conte Medolago Martinengo di Villagana che lo nascose in una sua villa di campagna a Genivolta in provincia di Cremona. Una notte un gruppo di militi della Brigata Nera della zona accerchiò la casa e Gian Evangelista Gobio Casali fu freddato a morte mentre cercava di porsi in salvo attraverso la campagna: era il 23 gennaio ’45. Il maresciallo Alexander gli conferì il certificato di patriota combattente.

Le fotografie sono tratte dal volume: “Comune di Virgilio, il suo territorio”

 

 

 

 

 

 

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