Abusi sessuali e lesioni alla ex moglie, a processo 35enne albanese

MANTOVA – Maltrattamenti, lesioni aggravate e violenza sessuale ai danni dell’ex moglie. Con queste accuse, lo scorso autunno era stato arrestato un 35enne albanese residente in un comune del Basso Mantovano. A far scattare le manette ai polsi dell’uomo erano stati i carabinieri di Gonzaga che avevano dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suoi confronti dal giudice per indagini preliminari su richiesta del pubblico ministero. Stando a quanto emerso a scatenare la condotta criminosa dell’uomo vi sarebbe stato il non volersi rassegnare al fatto che la consorte, un’italiana di 34 anni, avesse deciso di lasciarlo, alla luce dei reiterate episodi di aggressioni e soprusi perpetrati in ambito familiare e che per anni era stata costretta a subire. Una scelta questa che però l’aveva fatta sprofondare in un vero incubo, col marito che così aveva preso a piazzarsi abitualmente davanti casa, a seguirla quando usciva oltre che tempestarla di telefonate e messaggi. Ma la situazione era precipitata il 18 dicembre 2018 quando, stando agli atti, l’uomo avrebbe dapprima colpito la coniuge e quindi in preda ad un raptus avrebbe abusato di lei sessualmente per un paio di volte costringendola a dover ricorrere alle cure sanitarie. A fronte di quel grave episodio era così scattata la denuncia con conseguente segnalazione in procura. Questa mattina sono comparse davanti al collegio dei giudici, in qualità di testimoni, sia la sorella che la madre della parte offesa. Entrambe hanno ricostruito la vicenda confermando le accuse contestate a carico dell’imputato. Terminate le escussioni di giornata la seduta è stata quindi aggiornata al prossimo febbraio per la discussione.