Addio a Nadila Baroni, decana dei tifosi biancorossi: avrebbe compiuto 106 anni in settembre

MANTOVA – Tra due mesi esatti, il 28 settembre, avrebbe tagliato l’invidiabile traguardo delle 106 candeline. Nadila Baroni, una delle decane della provincia di Mantova, si è spenta serenamente questa notte presso la Casa di Riposo “Bianchi” cittadina, di cui da qualche anno era ospite.

Era nata nel 1919 a Bancole di Porto Mantovano, ultima di dieci fratelli, e per tutta la vita ha lavorato in campagna, spostandosi dapprima con il marito Lino in strada Ghisiolo, nei pressi dell’ex deposito militare, dove i coniugi coltivavano un pezzo di terra, in seguito poco lontano da lì, in via Pozzo a Lunetta. L’ultimo trasloco è stato in via Sapone, in centro città, prima che Danila, in seguito alla morte del marito avvenuta nel 1991, decidesse di tornare vicino alla famiglia dell’unico figlio, Carlo, che oggi ha ottant’anni, nella “sua” Lunetta.

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In tutti questi anni Nadila ha potuto vedere la sua famiglia allargarsi con l’arrivo di quattro nipoti e otto pronipoti, poiché la signora Baroni non era “solo” nonna, ma anche trisavola. Appassionata di calcio, era da sempre una super tifosa del Mantova, tant’è vero che l’anno scorso in Casa di Riposo aveva ricevuto l’emozionante visita di Davide Bragantini e Tommaso Maggioni, che le avevano autografato la sciarpa dalla quale non si separava mai. “L’aveva sempre al collo – ricorda il nipote Paolo Simeoni – e quel giorno era davvero contenta. A un certo punto aveva chiamato a sé Bragantini prendendolo per un braccio e in dialetto gli aveva detto: “mi raccomando, non mi resta tanto da campare, vinci né”. Poi con la carrozzina era arrivata fino al microfono e aveva ringraziato tutti i presenti. E’ stata lucida fino alla fine”.

La camera ardente è aperta da questa mattina presso la “Bianchi” di Mantova. I funerali si svolgeranno domani pomeriggio, con orario ancora da stabilire, nella Cappella della medesima Casa di Riposo.