MILANO – “Chiediamo all’Europa di definire il budget e le tempistiche per la presentazione del regolamento in merito alle risorse a disposizione degli agricoltori nel biennio 2021-2022, che sarà il periodo di transizione tra i due piani di sviluppo rurale. La Lombardia vuole calibrare il prima possibile le misure per fronteggiare gli effetti economici del Covid nel settore primario“. Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura Fabio Rolfi, durante l’incontro con il Comitato di sorveglianza del Piano di sviluppo rurale.
“Abbiamo chiuso proprio oggi – ha aggiunto l’assessore – le domande relative alla misura 21 del Psr, con la quale abbiamo mobilitato 20 milioni di euro grazie all’interlocuzione diretta con l’Europa e all’efficienza della Lombardia. Sono soldi a disposizione delle tre filiere più colpite nella nostra regione: agriturismi, florovivaismi e allevamenti di vitelli. La rimodulazione delle risorse in fase di emergenza fa capire l’importanza di una interlocuzione diretta tra Regione e Comunità europea”.
In vista grandi sfide per il settore: dalla vicinanza concreta e operativa alla filiera agroalimentare durante questa fase di emergenza a quella di immaginare la prossima programmazione alla luce del green deal e della farm to fork in questo periodo di difficoltà.
Secondo Rolfi, anche il prossimo Psr dovrebbe consentire alle aziende agricole lombarde di essere vincenti nelle sfide legate all’innovazione e alla sostenibilità ambientale, anche dopo la pandemia.
“Vogliamo declinare al meglio – ha sottolineato – le sfide ambientali rendendole compatibili con un modello di produzione agricola come quello lombardo, intensivo e rivolto al mercato, che fa della distintività e dell’export i propri punti di forza”.
“L’obiettivo – ha concluso l’assessore Rolfi – non deve essere quello di smantellare il nostro sistema, ma raggiungere obiettivi migliori a livello di produttività e di sostenibilità ambientale attraverso investimenti in innovazione“.