POGGIO RUSCO – L’accordo industriale tra Aimag Spa e Hera Spa ha ottenuto un’ampia maggioranza tra i 21 Comuni soci pubblici. Diciannove di loro hanno deliberato positivamente, rappresentando circa il 96% delle azioni pubbliche e dando il via libera a un’operazione destinata a ridefinire il futuro dei servizi locali.
Il percorso di approvazione, lungo e complesso, si è concluso con due sole eccezioni. Il Comune di San Prospero (Mo), a seguito del recente insediamento del nuovo sindaco, non ha ancora espresso il proprio parere. Il Comune di Cavezzo (Mo), pur riconoscendo il lavoro svolto, ha invece optato per una posizione contraria rispetto a tutti gli altri soci.
La scelta, condivisa da sindaci di diversa estrazione politica, è stata motivata dalla volontà di rafforzare Aimag sul piano industriale e finanziario, di salvaguardare la qualità dei servizi e l’occupazione, consolidando al contempo la sua presenza sul territorio. Un passaggio cruciale, secondo i Comuni, per affrontare al meglio la prossima gara per l’affidamento del servizio idrico nella Provincia di Modena.
L’accordo garantisce ai soci pubblici un ruolo di primo piano, conservando la maggioranza assembleare con il 51% delle azioni. Questo permette loro di esercitare poteri decisivi su bilancio, dividendi e sedi aziendali, oltre a un diritto di veto sulle scelte strategiche e sulle operazioni straordinarie.
I Comuni mantovani: acquedotto a Tea, ma rimangono soci
Tra i firmatari figurano anche i Comuni soci mantovani, i quali si confermano compatti nella scelta di restare parte di Aimag per lo sviluppo di altri settori. Questa determinazione si manifesta nonostante, a partire dal 1° gennaio 2026, i loro acquedotti passeranno ad Aqa, società del gruppo Tea, per adeguarsi al disegno di gestore unico provinciale previsto dalla legge.
I Comuni modenesi che hanno approvato l’accordo sono: Carpi, Novi di Modena, Campogalliano, Soliera, Bomporto, Bastiglia, Mirandola, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, San Possidonio, Camposanto mentre quelli mantovani sono: Poggio Rusco, Quistello, Borgo Mantovano, Moglia, San Giovanni del Dosso, Borgocarbonara, San Giacomo delle Segnate.
Prima di diventare operativo, l’accordo attende ora i pareri della Corte dei Conti e dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che si era già espressa favorevolmente in una fase preliminare.
Il percorso non è stato esente da critiche e preoccupazioni, sollevate da realtà locali come il comitato Aimag, da esponenti delle opposizioni nei consigli comunali e dal sindaco Venturini. La dirigenza ha sottolineato che il confronto è stato utile e ha arricchito la discussione, affidandosi a esperti e a enti di controllo per verificare la coerenza dell’operazione con l’interesse pubblico. La decisione presa viene vista come un atto di responsabilità necessario per non svalutare nel tempo un patrimonio pubblico.
La palla passa ora ai Comuni, che dovranno mantenere un controllo solido e coeso sull’operato aziendale per accompagnare il percorso di sviluppo futuro.