MANTOVA – Passando per Piazza Sordello non saranno sfuggite ai più le impalcature che da qualche giorno circondano una parte di Palazzo Ducale. Si tratta dell’intervento relativo al giardino pensile e ai suoi contrafforti porticati. La struttura ad arcate proseguiva chiudendo piazza Sordello e sostenendo una galleria soprelevata, che consentiva un collegamento diretto e aereo tra Palazzo Ducale e il Duomo.
Il prospetto presenta infatti i degradi che tipicamente si riscontrano nelle strutture intonacate legati alle caratteristiche costitutive dei materiali impiegati, all’esposizione agli agenti atmosferici, all’interazione antropica e a interventi non coerenti succedutisi negli anni. La struttura è interessata da un generale fenomeno di umidità di risalita che compromette la conservazione della sua parte inferiore.
La probabile inefficienza dei discendenti pluviali incassati ha generato alterazioni del prospetto esterno con presenza di patina biologica, vegetazione superiore, distacco, alterazione e caduta degli intonaci. Anche in questi casi sono evidenti le tracce di interventi di manutenzione.
La pavimentazione del portico, in cotto di recente fattura, presenta estesi depositi salini da efflorescenza e macchie di umidità che ne hanno alterato la colorazione e l’integrità superficiale. Al restauro conservativo delle superfici si accompagnano alcuni interventi mirati a valorizzare questa porzione del complesso museale e migliorarne la fruizione.
Per valorizzare il portico, si introdurranno elementi di illuminazione all’interno del sottoportico, posizionati sulle catene metalliche esistenti. La finalità di questa operazione, oltre alla valorizzazione all’interno della piazza,, è di limitare situazioni di degrado che possono avere luogo in spazi semi confinati poco illuminati nelle ore notturne.
È inoltre previsto un futuro intervento sulla pavimentazione in acciottolato, per agevolare l’accessibilità, anche per i diversamente abili.
Da ieri inoltre è in atto un intervento di pulitura ed eliminazione di agenti biologici tramite enzimi ecocompatibili delle superfici esterne del Castello di San Giorgio. I lavori sono messi in opera attraverso una gru e ammontano a una cifra attorno ai 20.000 euro. Si tratta di un primo intervento al quale seguirà il cantiere più lungo e articolato relativo alla cerchiatura antisismica delle torri del Castello.