MANTOVA – Anche quest’anno ne sono stati sfornati più di 400 in un breve periodo dal 15 al 23 dicembre, si perchè da tradizione, prima e dopo non veniva mai preparato ma doveva essere pronto per la sera della Vigilia. Stiamo parlando dell’Anello di Monaco ed in particolare di quello preparato a “La Tur dal Sucar”, pasticceria nel cuore del centro storico di Mantova che non solo lo fa come una volta, ma lo prepara solo ed esclusivamente in questo periodo dell’anno.
“Un artigiano deve rimanere artigiano” – racconta il titolare, Gianni Comparini – “Non ha senso rincorrere la grande distribuzione e uniformarsi. Facciamo due lavori diversi e lavoriamo in modo diverso. Per me, la tradizione dell’Anello di Monaco non si cambia. Si mangia solo in questo periodo dell’anno e basta.” Anche quest’anno, la richiesta è stata altissima: già da metà novembre, il dolce stava diventando introvabile. “Abbiamo chiuso le prenotazioni il 26 novembre”, spiega Comparini. “Ci dispiace dover dire di no, ma per il metodo di lavorazione che seguiamo, non c’è altra possibilità.”
I più fortunati che sono riusciti a prenotarlo potranno gustarlo la sera del 24 dicembre, al termine della tradizionale cena della Vigilia, che in Mantova prevede i celebri tortelli di zucca. E quale miglior modo per chiudere la serata se non con il gusto dolce e avvolgente della glassa bianca che ricorda la neve, e il ripieno di mandorle che scalda il cuore? L’Anello di Monaco è preparato con ingredienti semplici: acqua, farina, uova, zucchero e un ripieno con crema di mandorle tostate e zucchero. Ma il vero segreto sta nel procedimento: “Per fare l’Anello di Monaco ci vuole tempo e tanta pazienza”, afferma Comparini. “Ci vogliono 10 ore per prepararlo, e al massimo ne sforniamo 50 al giorno.” Questo spiega la produzione limitata di Anelli, che vengono preparati senza l’uso di conservanti, motivo per cui devono essere consumati rapidamente per mantenere la loro morbidezza.
Un piccolo segreto? “Scaldatelo leggermente, anche sopra il termosifone”, consiglia Comparini. “In questo modo, la glassa e il ripieno si scioglieranno leggermente, sprigionando tutta la loro fragranza e riempiendo la casa del “sapore di Natale”.
Se l’Anello di Monaco rappresenta il dolce simbolo della Vigilia, a Natale invece si cerca un’altra prelibatezza. “Sempre molto richiesta è la Bignolata” – commenta Comparini – “ma quest’anno va molto bene anche la torta Elvezia. E sorprendentemente, la nostra sbrisolona è stata richiesta più del solito”.
Mentre sui social e su internet spopolano i panettoni salati, Comparini, legato profondamente alla tradizione, esprime la sua opinione: “Da pasticcere della tradizione, io faccio solo l’Anello di Monaco. Mi hanno chiesto anche il panettone, ma credo che un artigiano debba rimanere fedele alle usanze che si tramandano, ai sapori di una volta. Se si vuole sbizzarrirsi con nuove idee, ci sono già altri.”
E allora non resta che augurare a tutti un buon Anello di Monaco e un dolce Natale!
Nel video le fasi di preparazione dell’Anello di Monaco















