MANTOVA – Immaginate le officine di gommisti e meccanici come grandi “depositi” dove, accanto alle auto in riparazione, si accumulano sempre più pneumatici vecchi e non più utilizzabili. Questi, che nel linguaggio tecnico si chiamano “pneumatici fuori uso” (PFU), sono un vero e proprio grattacapo per chi lavora nel settore.
La CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), che rappresenta proprio queste imprese, sta lanciando un forte allarme: la situazione è diventata una vera e propria emergenza e non si riesce a trovare una soluzione duratura.
Cosa sta succedendo?
Nonostante i continui richiami della CNA, la raccolta di questi pneumatici usati è andata molto male nel 2024. Fino a fine settembre, è stato recuperato solo un misero 2% degli pneumatici extra che avrebbero dovuto essere ritirati.
Questo significa che i piazzali delle officine sono pieni, ingombrati da centinaia di gomme accatastate. I tempi di attesa per lo smaltimento superano i nove mesi, e un’officina media si ritrova con oltre 400 pneumatici in giacenza!
La risposta del Ministero non basta
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha provato a dare una risposta, ricordando di aver autorizzato una raccolta “extra” per il 2024 (che, come visto, non c’è stata) e di aver lanciato un “registro informatico” per gestire meglio il flusso in futuro.
La CNA riconosce che il registro è un passo utile, ma sottolinea che non risolve il problema immediato. È come dire a chi ha la cantina allagata che gli daranno una scopa nuova tra un mese, senza fornirgli subito un secchio! Se i piazzali non vengono svuotati, il nuovo sistema rischia di partire già con il piede sbagliato.
Le imprese in difficoltà
La legge prevede che dei consorzi si occupino di ritirare e gestire questi rifiuti, garantendo un servizio continuo. Ma la realtà è ben diversa: ogni anno le imprese si ritrovano con pneumatici non ritirati e i canali per lo smaltimento bloccati. Per evitare pesanti multe, sono spesso costrette a pagare di tasca propria per smaltire le gomme, una spesa che non dovrebbero sostenere.
Cosa chiede la CNA?
La CNA è chiara: è necessario agire subito con una raccolta straordinaria per liberare i piazzali delle officine; bisogna intervenire sulla normativa, cioè sulle regole, per evitare che questa situazione di emergenza si ripeta ogni anno.
Insomma, un problema che continua a “rotolare” senza trovare una vera e propria frenata, e che sta mettendo a dura prova le piccole e medie imprese del settore.