MANTOVA – “Riteniamo che quanti si riconoscono, come noi, nell’alveo della sinistra riformista non possano che sostenere i referendum sulla giustizia e sull’eutanasia legale promossi rispettivamente da Partito Radicale e Lega e da Psi e associazione “ Luca Coscioni”; con la consapevolezza che il successo della campagna referendaria farà dell’Italia un Paese più moderno, libero, civile”.
A parlare è il segretario provinciale del partisto socialista Michele Chiodarelli che prosegue sottolineando: ” Fatalmente negli ultimi tempi il dibattito politico si è maggiormente concentrato sui temi della giustizia e allora in premessa prima ancora di entrare nel dettaglio delle argomentazioni affrontiamo l’obiezione, posta soprattutto dai dirigenti del PD, secondo cui la compagnia di Matteo Salvini renderebbe il viaggio insopportabile. Da sempre non condividiamo nulla del pensiero del segretario leghista ma se per una volta, cambiando idea, è venuto dalla nostra parte non possiamo che esserne compiaciuti. Giova infatti ricordare che già nel 1987 socialisti e radicali promossero e vinsero un referendum sulla responsabilità civile dei giudici il cui esito venne vanificato dal Parlamento e che da almeno quarant’anni la separazione delle carriere fra magistratura inquirente e giudicante ricorre sistematicamente come un mantra nei programmi del PSI e così via….Inoltre proprio per depotenziare la figura di Matteo Salvini è necessario che da sinistra ci si mobiliti autonomamente dal comitato organizzatore per evidenziare la bontà delle proposte referendarie spostando la discussione nel merito” pseogue il segretario Psi
“Infatti, è lampante anche alla luce delle cronache recenti che l’azione del Csm vada sottratta all’influenza delle correnti come è altrettanto chiara la disparita a favore dell’accusa che contraddistingue il processo penale e solo l’effettiva terzietà anche professionale del giudice può garantire maggiore equilibrio. Siamo, poi, convinti che la civiltà di un Paese si valuti anche dallo stato delle sue carceri ed è indubbio che in Italia al di là dei limiti strutturali degli istituti di pena vi siano troppi detenuti in attesa di giudizio e a questo bisogna porre rimedio a meno di non pensarla come il dott Piercamillo Davigo che a proposito dei tanti assolti ai tempi di Tangentopoli. molto dei quali comunque avevano trascorso un po’ di tempo nelle patrie galere, sosteneva che non erano innocenti perseguiti erroneamente ma colpevoli che non si era riusciti a far condannare…Del resto anche la recente riforma voluta dalla ministra Marta Cartabia, che, come volevasi dimostrare, non è stata minimamente ostacolata dall’iniziativa referendaria, pur contenendo ottimi provvedimenti, non affronta questi nodi. E preoccupa, soprattutto in considerazione di una eventuale alleanza elettorale con il centrosinistra, che il neoleader dei 5Stelle dichiari di voler, in futuro, modificare gli aspetti più efficaci della riforma stessa. Per queste ragioni come socialisti rivolgiamo un accorato appello ai compagni del PD e più in generale ai progressisti di cultura laica e liberale e agli amministratori civici di liste di stampo riformista perché si schierino al nostro fianco in questa battaglia referendaria basata su principi e valori che appartengono alle nostre radici, alla nostra storia, così come è parte integrante del nostro DNA la questione del fine vita affrontata dal referendum sull’eutanasia legale.
Per favorire la partecipazione e per allargare i confini delle organizzazioni che rappresentiamo, già direttamente coinvolte, abbiamo costituito con Alberto Grandi un comitato intitolato a Loris Fortuna (dirigente del Psi militante radicale e padre con Antonio Baslini e Marco Pannella della legge sul divorzio), presieduto dall’avvocato Giuseppe Angiolillo, con relativa pagina Facebook che vorremmo divenisse un punto d’incontro e di dibattito per tutto ciò che attiene i diritti civili” conclude Chiodarelli