Lavoratori irregolari e stipendi in nero, la Guardia di finanza chiude tre aziende

MANTOVA –  La Tenenza di Suzzara, nell’ambito dell’attività di contrasto del fenomeno del lavoro sommerso, negli ultimi mesi ha effettuato n. 38 accessi presso altrettante aziende ubicate nel basso mantovano, operanti perlopiù nel settore del commercio (minimarket c.d.
“negozi etnici”, commercio di prodotti di telefonia) ed in quello della somministrazione di
alimenti (cibo da asporto).

Detta attività ha consentito l’identificazione complessiva di n. 127 lavoratori di cui 6 sonorisultati completamente “in nero”, ovvero assunti senza alcun contratto di lavoro, mentre altri 38 sono risultati “irregolari”, ossia, pur essendo stati assunti
regolarmente, hanno percepito una parte del loro compenso in nero.
A conclusione della predetta attività, attraverso la segnalazione all’Ispettorato Territoriale
del Lavoro di Mantova, è stata avviata la procedura per la sospensione dell’attività per
tre delle imprese ispezionate, che hanno impiegato un numero di lavoratori irregolari in
misura superiore al 20% rispetto al totale dei dipendenti.
In particolare, sono stati riscontrati casi in cui gli stipendi venivano corrisposti in
contanti, o comunque con metodi non tracciabili, violando la specifica normativa introdotta
nel mese di luglio dello scorso anno, che prevede l’applicazione di sanzioni fino a 5.000
euro per ciascun pagamento. Sono stati individuati, inoltre, casi in cui la gran parte dello
stipendio veniva corrisposto in nero ai dipendenti.

In merito a tale ultima fenomenologia è risultato emblematico il caso riferito ad un bar in cui, ai 5 dipendenti – nel periodo Gennaio/ Settembre 2019 – non sono state contabilizzate in busta paga oltre 2.800 ore di lavoro, retribuite completamente “in nero”. In una ulteriore circostanza è stato riscontrato come un soggetto, benché percettore di indennità di disoccupazione, fosse invece intento a svolgere la propria attività lavorativa presso un esercizio commerciale. In quest’ultimo caso il soggetto è stato segnalato all’INPS per il recupero di tale indennità. L’attività svolta dalla Guardia di Finanza per contrastare l’economia sommersa nella forma dello sfruttamento della manodopera irregolare o “in nero” – che consente alle aziende utilizzatrici di ottenere una illecita riduzione del costo del lavoro, ponendo così in essere una concorrenza sleale nei confronti delle altre società operanti nello stesso settore – è diretta ad arginare la diffusione dell’illegalità e a tutelare le imprese che operano nella piena osservanza delle leggi.

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