Coronavirus, Confcommercio lancia l’allarme: “Dopo l’emergenza sanitaria, viene quella economica

MANTOVA – Sono giornate difficile per il comparto economico lombardo. L’allerta Coronavirus ha rallentato la produttività di ogni zona del territorio lombardo e anche Mantova non è esclusa.

Il direttore di Confcommercio Mantova, Nicola Dal Dosso nel commentare la situazione attuale, non usa mezzi termini: “Subito dopo l’emergenza sanitaria, viene quella economica. Rispettiamo le disposizioni delle autorità competenti – prosegue – per il contenimento dell’epidemia, anzi, sin da domenica abbiamo attivato una task force a livello provinciale, regionale e oggi anche nazionale  per dare sostegno delle imprese e fornire i primi chiarimenti agli operatori invitandoli ad osservare scrupolosamente gli obblighi in vigore. Allo stesso tempo, la nostra priorità è quella di garantire la tenuta del sistema imprenditoriale che significa la tenuta del tessuto socio economico del nostro territorio e dell’intero Paese. Come ovvio, le disposizioni di prevenzione previste, che, tengo a precisare, non mettiamo in discussione, vanno ad incidere pesantemente su una situazione economica già difficile per migliaia di imprese. Un duro colpo che potrebbe provocare la chiusura di numerose attività e la conseguente perdita di numerosi posti di lavoro. Discoteche, locali notturni, bar, pub stanno registrando danni incalcolabili: per moltissimi di loro, che lavorano soprattutto nella fascia serale e notturna, la sospensione dell’attività dalle 18 alle 6 è equiparabile alla chiusura totale e quindi significa fatturato azzerato, con scadenze fiscali e  contributive che però permangono. Per non parlare di commercianti ambulanti che devono affrontare la sospensione di molti mercati comunali, dei gestori di palestre, dei titolari di asili nido, chiusi totalmente fino a domenica”.

Il turismo

“Su albergatori, titolari di strutture ricettive, guide turistiche, agenzie di incoming, servizi di trasfer si è abbattuto uno  tsunami: disdette a raffica, anche di prenotazioni riferite a maggio. Per non parlare della stigmatizzazione che il nostro territorio sta ingiustamente subendo, anche grazie a comportamenti gravemente irresponsabili di alcuni amministratori. E le ripercussioni negative si abbattono a cascata su una miriade di attività collegate, anche se non interessate da alcuna limitazione: ristoranti, esercizi commerciali, servizi alla persona e alle imprese, professionisti. Occorre attivare con urgenza un pacchetto di misure a sostegno delle imprese lombarde, venete, piemontesi, liguri, emiliane. Chiediamo che le misure a sostegno delle imprese delle zone rosse, recentemente licenziate dal ministro dell’Economia e delle Finanze, vengano estese anche a quelle ‘gialle’, perché il risultato, a livello di impatto economico, è lo stesso.  Tra le varie misure abbiamo chiesto il congelamento delle scadenze fiscali e contributive, l’estensione del Fondo integrazioni salariali alle micro e piccole imprese e l’attivazione della cassa integrazione anche per quelle attività che oggi non vi possono accedere, l’indennità per i lavoratori autonomi interessati da sospensioni delle attività, la mobilitazione del fondo centrale garanzia per sostenere l’accesso al credito delle imprese, e un piano straordinario sul turismo a sostegno della domanda turistica che ne sta risentendo in maniera significativa. Abbiamo sollecitato Abi affinché venga attivata una moratoria sui mutui. In parallelo con il nostro consorzio fidi e alcuni istituti  bancari, stiamo identificando misure di sostegno che possano agevolare l’approvvigionamento per quanto riguarda le forniture di magazzino e il fabbisogno di liquidità corrente”.