In Italia il calo dell’occupazione femminile durante l’emergenza Covid è stato il doppio rispetto alla media Ue, con 402mila posti di lavoro persi tra aprile e settembre 2020. Lo scrivono i “Consulenti del lavoro”, spiegando in una indagine, diffusa a due giorni dalla Festa della donna, che a fronte di un calo del “4,1%” delle addette tra i 15 e 64 anni in Italia, in Europa il numero è sceso del 2,1%. “Dopo la Spagna, il nostro è il Paese con la contrazione più elevata”.
E’ in particolare l’occupazione femminile indipendente quella che sta pagando un prezzo molto alto, in Italia, visto che nei mesi di aprile-settembre 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è diminuita di “103.000 unità, registrando una contrazione del 6,4%, praticamente il doppio di quella registrata dagli uomini”.
Da un lato “ciò è dovuto all’impatto settoriale della crisi che ha penalizzato soprattutto la filiera del turismo-tempo libero, attività ristorative e commerciali”, comparti produttivi tradizionalmente “ad alta densità di lavoro femminile micro-imprenditoriale” nello Stivale. E, dall’altro, va tenuta in considerazione la “fragilità” del segmento ‘rosa’ indipendente, elemento suffragato, evidenziano i professionisti, da “una recente indagine svolta da Eurostat sul lavoro autonomo nei Paesi membri”, secondo cui “il 17,5% delle italiane che esercita attività in proprio lo fa per un solo committente”, percentuale, questa, “quasi doppia rispetto alla media europea (9,2%), ma anche la più alta del continente”, si legge, infine.
L’Istat tra l’altro nelle scorse settimane aveva evidenziato come ben il 70% di coloro che hanno perso il lavoro nell’ultimo anno è rappresentato da donne.