MANTOVA – La cucina italiana è stata ufficialmente iscritta dall’Unesco nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Un riconoscimento storico che valorizza cultura, tradizione, lavoro e saper fare del settore agroalimentare italiano e che rafforza la tutela del Made in Italy nel mondo. Al tempo stesso, un’opportunità anche per il Mantovano, terra di grandi tradizioni e specialità culinarie. Ecco le reazioni delle associazioni di categoria e della politica.
CONFCOMMERCIO: “TIPICITA’ E’ ELEMENTO DISTINTIVO”
Per Confcommercio Mantova, la decisione dell’Unesco di inserire la cucina italiana nel Patrimonio culturale immateriale dell’umanità è una notizia che rafforza ulteriormente la centralità del nostro territorio, “dove la tipicità è da sempre un elemento distintivo e molto ricercato, sia in città che in provincia, tra le destinazioni enogastronomiche più apprezzate a livello internazionale. Questo riconoscimento – sottolinea Giampietro Ferri, Presidente di Fipe Confcommercio Mantova, la federazione dei pubblici esercizi che raggruppa anche i ristoranti – è un ulteriore elemento di qualificazione per tutto il settore dell’ospitalità, della ristorazione e del commercio food. Le nostre imprese custodiscono e interpretano ogni giorno quella tradizione culinaria che l’Unesco ha definito “una miscela culturale e sociale di tradizioni”, fatta di attenzione alla qualità, rispetto delle materie prime e condivisione attorno alla tavola”. Fipe stima che il valore della ristorazione a Mantova e provincia si aggiri attorno al mezzo miliardo di euro l’anno.
FIEPET CONFESERCENTI: “ORA POLITICHE PER AIUTARE LE IMPRESE”
“La ristorazione mantovana sta cambiando – spiega Stefano Solci, referente provinciale Fiepet Mantova —. Per competere servono più investimenti e più competenze. Il riconoscimento Unesco è una grande opportunità, ma per trasformarlo in sviluppo vero servono politiche territoriali che aiutino le imprese. I prodotti mantovani hanno un legame forte con la cucina italiana.” Le previsioni per il 2025 indicano in Italia una spesa dei turisti stranieri in ristoranti e bar pari a 12,68 miliardi di euro, in crescita del 5%. A questi si aggiungono i viaggi dedicati alla gastronomia, che valgono già oggi 9 miliardi di euro.
CAMPAGNA AMICA (COLDIRETTI): “FAREMO GRANDE FESTA AL MERCATO COPERTO”
“Quando il Mercato coperto di Campagna Amica in piazza Broletto a Mantova sarà operativo organizzeremo di sicuro un grande evento per festeggiare un primato che rafforzerà ancora di più il rapporto fra produttori e consumatori, fra campagna e città, fra agricoltura italiana e stile di vita sano”. Così Giuseppe Groppelli, Presidente di Campagna Amica Mantova, commenta l’iscrizione della cucina italiana tra i patrimoni immateriali dell’Unesco, un riconoscimento che affonda le sue radici nella tradizione culinaria delle campagne e nella ricchezza dei mille piatti regionali (solo la Lombardia, informa Coldiretti, conta 34 cibi Dop/Igp, a cui si aggiungono 41 vini Dop/Igp e 273 prodotti alimentari tradizionali).
DARA (LEGA): “VALORIZZIAMO LE NOSTRE TRADIZIONI A LIVELLO GLOBALE”
“Oggi raccogliamo un risultato importante per il Paese. La cucina italiana è identità, cultura, comunità: questo riconoscimento premia il lavoro di un intero sistema e il valore di una filiera che rappresenta un’eccellenza assoluta nel mondo”. Questo il commento del deputato mantovano Andrea Dara, componente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite ambientali e agroalimentari, che era presente in giugno a New York in occasione del Summer Fancy Food Show, insieme al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, al Presidente di ICE Matteo Zoppas e ai rappresentanti del comparto, per promuovere la candidatura italiana. Un momento simbolico fu la proiezione sui maxi-schermi di Times Square del video dedicato alla cucina italiana e alle sue eccellenze. “La Lombardia e la provincia di Mantova rappresentano da sempre un pilastro della tradizione agroalimentare italiana: innovazione, sostenibilità, qualità e radici culturali sono elementi che fanno parte della nostra storia e che oggi vengono valorizzati a livello globale”.
FORATTINI (PD): “RICONOSCIMENTO SIA UN PUNTO DI PARTENZA”
“Accogliamo con grande soddisfazione un riconoscimento storico, che premia non soltanto un insieme di ricette, ma il valore culturale, sociale ed economico di un modello alimentare unico al mondo”. Lo dichiara la Capogruppo Antonella Forattini insieme ai deputati Pd della Commissione Agricoltura della Camera Stefania Marino, Nadia Romeo, Andrea Rossi e Stefano Vaccari. “Questo risultato conferma ciò che ogni giorno vediamo nei territori: la forza delle nostre filiere agricole, la centralità delle produzioni di qualità, il legame profondo tra cibo, comunità, tradizioni e paesaggi rurali, l’impegno di migliaia di agricoltori, artigiani, ristoratori, cooperative e distretti produttivi. Come componenti della Commissione Agricoltura della Camera, consideriamo questo riconoscimento un punto di partenza. Ora abbiamo la responsabilità di consolidarlo attraverso politiche che garantiscano la tutela delle denominazioni e delle filiere corte, il sostegno alle imprese agricole e alle aree interne, la difesa del lavoro dignitoso unitamente al contrasto al caporalato, la promozione dell’educazione alimentare e della sostenibilità ambientale”.
BULBARELLI (FDI): “PATRIMONIO GASTRONOMICO E MODO DI VIVERE”
“La proclamazione della Cucina italiana come Patrimonio Immateriale dell’Umanità è un risultato storico, di cui la Lombardia può essere orgogliosa protagonista. La Regione ha sostenuto e promosso questo percorso fin dall’inizio, riconoscendo che il nostro patrimonio gastronomico non è solo un insieme di ricette, ma un modo di vivere, di stare insieme, di trasmettere valori e identità”, così ha dichiarato il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paola Bulbarelli. “La cucina mantovana, dalla pasta ripiena alle raffinate ricette nate alla corte dei Gonzaga, fino alle specialità legate ai cicli agricoli stagionali, rappresenta alla perfezione lo spirito di questa candidatura: una cucina fatta di memoria, di prodotti autentici, di cura e di territorio. È una gastronomia che racconta secoli di storia e che continua a essere un punto di riferimento per qualità, identità e tradizione”.
CAPPELLARI (LEGA): “PROGETTO DI LEGGE PER TUTELARE L’IDENTITA’ CULINARIA LOMBARDA”
“Nel giorno in cui la cucina italiana viene riconosciuta patrimonio Unesco, anche la Lombardia fa un passo importante. Il Gruppo Lega in Consiglio regionale ha depositato un progetto di legge dedicato alla tutela e alla valorizzazione dell’identità culinaria lombarda”. Lo annuncia Alessandra Cappellari, Consigliere regionale della Lega in Lombardia. “La cucina lombarda – prosegue Cappellari – non è solo un insieme di ricette, ma un patrimonio culturale fatto di storia, lavoro e tradizioni che si tramandano da secoli. È la memoria viva delle nostre comunità: dei contadini, dei casari, degli allevatori, degli artigiani e dei cuochi che, generazione dopo generazione, hanno costruito un’identità gastronomica riconoscibile e profondamente radicata nei territori”. La proposta di legge introduce il marchio “Cucina tipica lombarda”, con un elenco regionale dei ristoranti che rispettano ricette, prodotti e tradizioni locali, e istituisce il Mese della cucina tipica lombarda, con eventi, sagre, degustazioni e iniziative diffuse in tutti i Comuni. “La legge – aggiunge Cappellari – sostiene ristoratori, filiere agricole, prodotti DOP, IGP, PAT e DE.CO., favorendo allo stesso tempo il ricambio generazionale nelle imprese del settore. È un investimento da 600mila euro l’anno pensato per rafforzare identità, occupazione e attrattività turistica”.
MACCARI E MANCINI (FDI): “NEL RICONOSCIMENTO ANCHE UN PO’ DI MANTOVA”
“Dobbiamo essere felici e orgogliosi perché c’è anche un po’ di Mantova nel riconoscimento alla cucina italiana come patrimonio immateriale Unesco. Con i nostri prodotti agricoli e le nostre tradizioni culinarie rientriamo a pieno titolo nella grande “squadra nazionale” che ha colto un successo importantissimo, il primo in assoluto di questo genere nel panorama mondiale. È senza dubbio la miglior rappresentazione di come la cura delle tradizioni e dell’identità nazionale diventi immediatamente una leva straordinaria di promozione e di sviluppo soprattutto verso quei turisti e visitatori, sempre in crescita, alla ricerca di esperienze autentiche da “gustare” fino in fondo”. Ad affermarlo sono la senatrice Paola Mancini e il deputato Carlo Maccari di Fratelli d’Italia.
















