“Dimissioni per la giunta lombarda”. Già 155 firme alla petizione contro le inefficienze della sanità. “La porteremo anche in altre province”

MANTOVA –  Tutto è iniziato nelle conversazioni sui social, nelle quali tornavano le critiche alla giunta di Regione Lombardia per la gestione dell’emergenza Covid prima e del piano vaccinale poi. Poi le critiche si sono trasformate in una protesta vera e propria che si è concretizzata in una petizione per chiedere le dimissioni dell’esecutivo lombardo.
E ieri pomeriggio la sottoscrizione, che si basa su una e-mail da inviare all’indirizzo dimetteteviora@gmail.com, aveva raggiunto quota 155 firme (vedi tabelle).
L’iniziativa nasce dal basso, e a spiegarla è Annamaria De Togni, di Curtatone, già assessore all’ambiente a Mantova nella giunta Sodano.
“Abbiamo iniziato a confrontarci con Paolo Rampi, (a lungo impegnato in politica nell’Ulivo mantovano, è stato anche collaboratore di Romano Prodi) e Luciano Bignami (sindacalista) sul malcontento che ormai serpeggia diffuso sulla gestione della sanità in Lombardia, sia per il Covid ma anche per le vaccinazioni antinfluenzali, per la legge regionale 23/2015 che ora è stata un po’ modificata ma in modo piuttosto superficiale, per una sanità territoriale completamente distrutta” spiega De Togni.
Il giorno prima di Pasqua è stata così lanciata la petizione che velocemente ha raggiunto le 155 sottoscrizioni, ma le firme continuano ad arrivare. “Cittadini civici” è il nome con cui si caratterizza la petizione. “Si perchè stanno aderendo persone provenienti da aree politiche diverse ma tutte accomunate dal giudizio estremamente negativo sull’operato della giunta lombarda”.
Ma in Consiglio regionale ci sono già state mozioni che hanno richiesto le dimissioni di Fontana e della sua giunta. Come pensate che una raccolta firme possa riuscire nell’obiettivo?
” Siamo assolutamente consapevoli di questo ma, al di là di quel che fanno i partiti noi ci siamo chiesti cosa possiamo fare affinché questo malcontento possa avere una risposta. Stiamo infatti valutando di portare l’iniziativa oltre i confini mantovani in modo da avere più forza, molto importante sarà vedere che risposta ci sarà. Fondamentale è non lasciar cadere la cosa, anche per il futuro, perché ci si ricordi le troppe mancanze e inefficienze della Regione nella gestione dell’emergenza Covid e della sanità territoriale”.