Disabili gravi, Fiasconaro:”maggioranza spaccata”; Forattini: “risultato importantissimo”

Si del Consiglio regionale al referendum sulla legge elettorale. Fiasconaro M5S:

MILANO – “La maggioranza è spaccata, grazie al voto segreto che ho chiesto passa la richiesta di cambiare le regole e garantire fondi per il sostegno alla disabilità.
Il dato politico è che il Consiglio regionale ha votato contro una delibera della giunta che penalizzava le persone disabili gravi e gravissime.
La Maggioranza evidentemente perde pezzi sui temi sociali, quelli che toccano le persone fragili. A dirlo Andrea Fiasconaro  (M5S Lombardia) sul tema dei contributi ai disabili gravi (misure b1,b2).

“Il Consiglio regionale a questo punto dimostra di non essere in accordo con le decisioni politiche della Giunta – prosegue Fiasconaro –  Fontana ne prenda atto e agisca di conseguenza: la Lombardia è ferma e la politica è divisa. Questo Governo non ha a cuore i problemi dei più deboli”.

L’approvazione della nostra mozione in Consiglio regionale è importantissima per tante famiglie che si trovavano a dover fare i conti con il pesantissimo taglio della Giunta leghista – commenta Antonella Forattini (PD) – l’assemblea ha fatto la sua parte e ha sconfessato la linea dell’assessore Bolognini, ma soprattutto ha ribadito che le persone disabili e le loro famiglie meritano rispetto. Ora vigileremo che la giunta regionale dia loro le risposte che si attendono.”

La mozione è stata approvata con voto segreto (36 sì e 32 no).Ora, con l’approvazione della mozione del Pd, la Giunta dovrà ripristinare almeno le condizioni precedenti.

Cosa era successo

La delibera contestata, approvata il 23 di dicembre, prendeva atto dell’aumento delle risorse stanziate dal Governo per le politiche regionali in favore dei disabili (da 71 a 91 milioni per il 2020), ma al contrario di quanto ci si aspetterebbe modificava in senso peggiorativo le misure dedicate ai disabili gravissimi (misura B1) a partire dal mese di febbraio 2020: veniva per la prima volta introdotta una soglia di reddito Isee di 50mila euro per la percezione del contributo (65mila in caso il beneficiario sia minorenne) e veniva abbassato il contributo minimo mensile da 600 a 400 euro. La quota aggiuntiva di 500 euro in caso di assunzione di un caregiver era invece vincolata ad un orario settimanale di servizio non inferiore alle 40 ore, con la conseguenza che chi ne aveva bisogno per un tempo più limitato non avrebbe avuto diritto a questa parte di contributo. Si consideri che il contributo complessivo era di 1100 euro a prescindere dalle ore di assistenza contrattate.