Alla Casa di Rigoletto la mostra “… del sogno un ponte” di Federica Aiello Pini

MANTOVA – Domani, venerdì 7 aprile, alle 18.30 alla Casa di Rigoletto inaugura la mostra “… del sogno un ponte”. Saranno esposte le opere dell’artista Federica Aiello Pini. L’esposizione, patrocinata dal Comune di Mantova, è curata da Carlo Micheli.

Aiello Pini ha vissuto per un lungo periodo a Panama. “Vi sono artisti ‘bigami’ – scrive Micheli nel catalogo – per i quali l’arte e la vita reale non devono mai incontrarsi, come moglie ed amante; altri, i ‘monotoni’, che pretendono di fare assurgere la propria quotidianità ad esperienza artistica; oppure i ‘mistici’, talmente propagginati nella propria ricerca, da ignorare gli eventi circostanti; infine ci sono i ‘sensitivi’, artisti dotati di raffinati sensori, capaci di una costante e arricchente contaminazione tra testa e cuore, tra intuizione e razionalità, tra poesia e vita vissuta. Al novero di questi ultimi appartiene Federica, che ritrovo a distanza di alcuni anni, di tante esperienze, persino di qualche continente e riannuso la sua profonda sensibilità, mutata ma intatta. Più matura concettualmente, più misurata nella gestualità, più attenta alle sfumature, ma sempre lieve, elegante ed eterea nel porsi, quanto rigorosa e intransigente sul piano artistico. Si resta rapiti dalle atmosfere esotiche dei suoi dittici/trittici, dai quali emana un’idea romantica di biodiversità, ma che sanno emergere dalla sterilità del dire, per indicare come il gesto artistico possa divenire azione e proposizione. Un’elaborazione del vissuto che si fa immagine, mai mimetica ma spirituale, camminando leggera sul filo di ricordi affievoliti dal presente. Ci osservano dalla tela Penelopi determinate – reminiscenze della parentesi panamense – donne dell’etnia Kuna che costruiscono, nodo dopo nodo, la propria emancipazione attraverso i saperi antichi della tessitura delle molas. Un lavoro frutto di tradizioni secolari immutabili, erette a protezione dell’identità culturale di quel popolo, ma al tempo stesso motivo di conoscenza e autodeterminazione. Il valore simbolico di queste opere è sottolineato dal progressivo sfaldarsi delle figure, a vantaggio di una realizzazione più indefinita, quasi astratta, un elogio della conoscenza come unico vero strumento di libertà e crescita”.

La mostra prende il nome da una poesia dello scrittore sudamericano Fernando Sabino.

L’esposizione si potrà ammirare tutti i giorni dalle 9 alle 18 fino a martedì 25 aprile. L’ingresso è libero. Info: info@infopointmantova.it , telefono 0376 288208: email: federica@aiellopini.com .