GAZOLDO DEGLI IPPOLITI – Dopo anni di “pellegrinaggio” tra Mantova e Milano, la memoria di Learco Guerra, leggendario campione del ciclismo mantovano, ha finalmente trovato casa. Nella suggestiva cornice del secondo piano della Rocca Palatina, rinnovata e restituita alla comunità, l’Associazione Postumia ha inaugurato un piccolo ma prezioso museo sotto il titolo evocativo “Postumia va verso… il cielo”.
Il percorso espositivo raccoglie cimeli, biciclette, fotografie, maglie e articoli d’epoca, testimonianze vive di un’epoca in cui Guerra, soprannominato “la locomotiva umana”, infiammava le strade e il cuore degli appassionati. Un sogno diventato realtà grazie all’impegno di Nanni Rossi, direttore artistico dell’associazione, alla famiglia di Learco Guerra, al Comitato Provinciale della Federazione Ciclistica Italiana (FCI) e ai veterani dello sport.
La cerimonia di inaugurazione, moderata dal giornalista Paolo Biondo, ha visto la partecipazione di numerose figure del mondo ciclistico tra cui Fausto Armanini, presidente provinciale FCI, Adriano Roverselli, consigliere regionale FCI Lombardia, Simone Pezzini dell’Unione Ciclistica Ceresarese, Mauro Coffani, vicepresidente del Pedale Castelnovese e organizzatore del memorial dedicato al padre Alberto, giunto alla XXIII edizione.
“Questo museo non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza – ha dichiarato Nanni Rossi, fondatore e anima da sempre dell’Associazione Postumia. Abbiamo realizzato un sogno e recuperato una memoria. Sarà un progetto in evoluzione, arricchito da nuove testimonianze e figure del mondo sportivo. Nella vita, come nell’associazione, bisogna essere un po’ visionari.”
Rossi ha anche sottolineato con forza: “Cancellare il museo dedicato a Learco Guerra è stato un errore. Con questa iniziativa abbiamo rimediato a un torto. I miti non hanno scadenza: vivono oltre le stagioni. Il ciclismo nel mantovano è stato molto più di uno sport: è stato un fenomeno sociale. La bicicletta è stata la prima conquista dei braccianti, uno strumento di libertà che ha accorciato le distanze tra casa e lavoro.”
Il museo non si fermerà a Guerra: presto troveranno spazio anche Loris Campana, oro olimpico nell’inseguimento a squadre a Helsinki 1952, e Cristiam Moreni, professionista dal 1998 al 2007 e vincitore di una tappa al Giro d’Italia. “Vogliamo simboleggiare una memoria – ha concluso Rossi – che appartiene a tutti.”
















