Gioventù, amicizia, sogni e memoria: l’Ugm compie 80 anni

Alcuni dei soci fondatori dell'Ugm insieme ad altri goliardi che si sono uniti qualche anno più tardi

MANTOVA – Fu una primavera carica di attese e rinascita quella del 1945 a Mantova. Dopo l’ingresso degli Alleati in città il 25 aprile, il capoluogo virgiliano conobbe giorni intensi di ricostruzione civile e culturale: il 4 maggio si insediò la nuova giunta comunale con il sindaco, Carlo Camerlenghi, mentre il 6 maggio uscì il primo numero di “Mantova Libera”, quotidiano edito dal Comitato di Liberazione Nazionale (Cln), stampato e redatto a Palazzo Strozzi, più tardi sede della Banca Agricola Mantovana e oggi di Mps. Appena ventiquattro ore dopo, proprio nella stanze dello stesso edificio, nacque l’Unione Goliardica Mantovana (UGM). Era il 7 maggio 1945. A fondarla fu un gruppo di giovani universitari, pieni di entusiasmo e desiderosi di ridare energia a una generazione interrotta dalla guerra.
I soci fondatori furono: Franco Azzini, Enrico Bagnoli, Benito Baroni, Franco Camporese, Giacomo Cases, Mario Cossu, Claudio Datei, Dino Di Concetto, Carlino Donelli, Giancarlo Eramo, Riccardo Gazzotti, Renato Giusti, Achille Longhi, Walter Mantovani, Celestino Miserocchi, Alberto Nizzola, Giancarlo Padret, Mario Pavesi, Manlio Pelizzoni, Ettore Piovani, Paolo Ruberti, Dante Russo e Arturo Tarozzi.
Un traguardo importante dunque quello che domani l’Ugm taglierà e che sarà festeggiato il 30 maggio con alcune iniziative, patrocinate dal Comune e dalla Fondazione Comunità Mantovana, che si snoderanno tra il Cinema-Teatro del Carbone in via Oberdan e il Foyer del Sociale. Del resto proprio nel ridotto superiore del Sociale c’è stata la sede storica dell’Unione goliardica mantovana inaugurata in pompa magna il 12 febbraio 1958.
Al Carbone alle 17,30 ci sarà la proiezione del film “Una storia mantovana di amicizia” di Sandro Signorini, ovvero un “amarcord della storia della città attraverso fotografie e filmati di amici dell’Ugm”, spiega lo stesso Signorini, ex goliardo e vera anima dei festeggiamenti dell’80°.
E’ lui infatti anche l’artefice in primis dello speciale “Numero Unico Ugm” Gaudeamus Igitur 1945-2025 (dal nome dell’inno internazionale della goliardia) che sarà dato in omaggio.
Si tratta di una pubblicazione che ripropone le copertine dei Numeri Unici di tutti gli 80 anni.
Seguiranno gli interventi del sindaco Mattia Palazzi e di alcuni ex goliardi mantovani: Gianni Cancellieri, Rodolfo Signorini, Gino Bardini, Sergio Genovesi e Franco Farina. Ci sarà poi il momento in cui sarà distribuita la medaglia commemorativa dell’80°. Poi alle 19 tutti nel Foyer del Teatro Sociale per il ‘Brindisi di Bollicine’.
E’ Sandro Signorini che, riprendendo i concetti da lui illustrati nel ‘congedo’ del Numero Unico dell’80° spiega: “Oggi, la Goliardia, figlia del suo tempo, dopo secoli, è finita e con lei sono finiti i suoi rituali e i suoi simboli anche se Mantova è l’unica città italiana in cui ancora esiste un Circolo Goliardico.
Ci siamo quindi chiesti se avesse senso ricordare gli 80 anni di un modo di intendere e interpretare la gioventù che ai giorni nostri non esiste più. Gli ultra, ultra cinquantenni che hanno vissuto la Goliardia fino ai mitici anni ’60 del secolo breve, con incredibile slancio, hanno tuttavia con convinzione dato il loro entusiastico placet. Non per ricordare a se stessi un passato che hanno vissuto e tramandano con orgoglio e infinita nostalgia, ma per stimolare i giovani di oggi a considerare la verde, fresca e inebriante età della giovinezza, come momento irripetibile della vita, momento che li deve spronare alla gioia di vivere, alla speranza in un futuro migliore, alla realizzazione dei loro sogni e a credere nel sentimento forse più nobile dell’uomo, quello dell’amicizia.
Lo spirito della Goliardia, questo si immortale, era ed è quello di credere in se stessi perchè alla gioventù nessun sogno è precluso ed è quello l’attimo fuggente e irripetibile in cui la porta della vita si apre per infiniti orizzonti, un carpe diem patrimonio di tutti i giovani” conclude Signorini.

Goliardi ed ex goliardi in alcuni scatti dagli anni ’50 fino ai tempi più recenti