MANTOVA – Sulla questione degrado e sicurezza alla piscina Dugoni di Mantova dopo il consigliere Baschieri e la consigliera Badalucco interviene anche Monica Perugini, presidente della Polisportiva Andes H.
“L’acqua tracima dalle pareti, quando piove dalla parte delle tribune fino alla fine della vasca, piove dentro e fuori con la stessa intensità – denuncia la Perugini – è una situazione che sta diventato sempre più pericolosa, io temo l’inizio delle attività per i ragazzi della polisportiva che giocano a pallanuoto proprio nella parte dove vedi le forti infiltrazioni”.
“Se poi consideriamo che il tetto della piscina è di legno – prosegue – la situazione si fa ancora più preoccupante e gli attuali gestori non hanno ancora provveduto alle riparazioni, nonostante che il comune abbia già dato i soldi, hanno preferito partire dalla palestra e delle docce – che a mio parere potevano anche aspettare, mentre la situazione della piscina è sicuramente più urgente”.
“Il tetto va assolutamente riparato – continua Perugini – una parte, quella dal lato di palazzo Te è già caduta, per fortuna di notte, ma la piscina è ancora aperta, si nuota in 10 metri con una rete che dovrebbe proteggere da eventuali cedimenti. Non mi sembra una situazione normale. La piscina va chiusa e deve essere il Comune a fare i lavori come si deve. Basta rattoppi”.
Una situazione che non è dell’ultim’ora ma va avanti già da tempo. ” Lo scorso anno – conclude la Perugini – si nuotava regolarmente mentre dentro pioveva. Per evitare che i genitori entrassero è stata chiusa la porta, ma ora piove anche nell’ingresso per cui il problema è saltato agli occhi di tutti. I lavori dovrebbero iniziare a maggio, ma la piscina secondo me a maggio non ci arriva, andare avanti in questa situazione vuol dire sfidare la sorte, a dicembre dovrebbe aprire quella di Goito, se non sistemano la situazione qui a Mantova stiamo pensando di trasferirci altrove. L’unica soluzione per riportare la Dugoni com’era un tempo è quella che il Comune se la riprenda e la dia in gestione a una delle sue aziende, la Tea per esempio”.
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