I Cavalieri della Via Francigena: un’impresa epica da Casaloldo a Roma

CASALOLDO – Quattro amici, Romeo Arisi, Gianpaolo Frer, Davide Mari e Sandro Tosi, hanno compiuto un’impresa straordinaria: percorrere in bicicletta la Via Francigena da Casaloldo fino a Roma, un viaggio di 850 chilometri intriso di sudore, fatica e profonda emozione.

All’inizio di giugno, questi “cavalieri su ruote d’acciaio” hanno affrontato l’antica strada del perdono, trasformando le sue vie bianche in pagine di un racconto epico. Hanno superato diecimila metri di dislivello, confrontandosi con i segreti più reconditi della Via Francigena, senza scorte né aiuti esterni, affidandosi unicamente alla propria determinazione.

Il loro viaggio è stato scandito da incontri suggestivi con luoghi simbolo: il Passo della Cisa li ha accolti con rispetto, Lucca con le sue imponenti torri, e San Gimignano ha elevato le sue guglie come benedizioni. Siena ha aperto loro il suo cuore medievale, il lago di Bolsena ha riflesso i loro volti stanchi e Viterbo ha sussurrato storie di papi e antichi pellegrini.

Il “passaporto dell’anima” è stato timbrato prima a Fidenza e poi nella maestosa Piazza San Pietro, culmine di millenni di fede. Per Romeo Arisi, sessantenne e alle soglie del meritato riposo, questa avventura è stata un potente inno alla forza e alla resilienza, trasformando la sua bicicletta in un simbolo del giubileo del suo spirito indomito.

Pochi osano affrontare una sfida così profonda, ancor meno in completa solitudine. Loro sono tra quei rari pellegrini moderni che scelgono il proprio cuore come unica guida, portando nel mondo la testimonianza che le avventure più autentiche nascono dall’incontro tra coraggio umano e una grazia quasi divina.