MANTOVA – Interno Verde, il festival che apre eccezionalmente al pubblico i più suggestivi e curiosi giardini di Mantova, è posticipato a settembre. La manifestazione – inizialmente programmata per sabato 2 e domenica 3 maggio – si terrà dopo l’estate: sabato 26 e domenica 27 settembre.
L’associazione Ilturco, che ha ideato e cura la manifestazione, ha dovuto purtroppo sospendere l’organizzazione dell’evento a causa della diffusione dal corona virus. «Sarebbe stato bellissimo poter visitare i giardini in piena primavera, nella stagione delle fioriture, ma purtroppo quest’anno non sarà possibile – spiega il presidente Riccardo Gemmo -. D’accordo con l’amministrazione comunale, che continua a patrocinare e sostenere l’iniziativa, si è deciso di rimandare l’appuntamento, nella speranza che l’emergenza finisca il prima possibile».
Le iscrizioni già sottoscritte online restano valide per le nuove date e per chi volesse supportare l’organizzazione dell’evento resta aperta al sito www.internoverde.it la possibilità di prenotare in anticipo la propria partecipazione, assicurandosi in questo modo una copia del libro a colori con le descrizioni e le foto dei giardini, che sarà consegnato in omaggio ai visitatori, fino a esaurimento copie.
«Stiamo affrontando un momento particolarmente difficile, sotto tutti i punti di vista – sottolinea Licia Vignotto, coordinatrice del festival -. Quando sarà finito ci sarà molto da ricostruire: dal punto di vista economico, senza dubbio, ma non solo. Interno Verde sembra un festival di giardini, in realtà è un festival di relazioni. Si basa sulla generosità e sulla positiva e mai scontata disponibilità di tante famiglie che accettano, per un weekend, di trasformare uno spazio intimo e privato in uno spazio comune, aperto e inclusivo, un luogo di incontro e di scambio dove si mescolano i ricordi di ieri e le storie di oggi, dove il dialogo è facilitato dalla piacevolezza dell’ambiente in cui ci si trova. Il giardino non esiste senza il giardiniere, esiste perché qualcuno se ne prende cura, ed è una cura speciale, perché il giardino non serve a niente».