Il geriatra Muti: “ansia, angoscia e depressione provocate dal lockdown negli anziani “

Il geriatra Muti:
Il geriatra Ettore Muti

PEGOGNAGA – Numerose e complesse le problematiche innescate a carico degli anziani delle Rsa dal lockdown.
In una conferenza, trasmessa anche in streaming, organizzata a Pegognaga dall’assessore Giulia Ghidini, con delega alle pari opportunità, in collaborazione con Francesca Tellini, presidente dell’omonima commissione, il geriatra pegognaghese Ettore Muti direttore sanitario del Mazzali di Mantova ha illustrato come maggiori problemi siano invece esplosi a carico degli anziani di casa, che per altro sono in numero assai più ampio.
«Essendo per lo più soli – ha detto – a loro il lockdown ha creato grossi problemi, perché non hanno potuto muoversi, comunicare, continuare l’attività che prediligevano. Oggi i 75-85enni hanno ancora un’ottima qualità di vita, sono molto attivi. Recludendoli in casa, l’emergenza ha procurato in loro problematiche nuove o sopite, come ansia, depressione. In tanti di loro poi i mezzi d’informazione hanno procurato angoscia e preoccupazione. Limitati nella deambulazione hanno perduto appetito, forza muscolare, autonomia e quindi lo star bene in casa propria. I familiari, pur non abitando lontano non sempre hanno potuto aiutarli». Ha proseguito «Soggetti che ora si ritrovano con una fragilità prima non riscontrata. Tanti chiedono d’essere presi in carico dai figli, dalle strutture, dalle Rsa. Oltretutto molti di loro hanno interrotto i controlli sanitari routinari cardiocircolatori, di prevenzione; situazione non monitorata, cosicché sono soggetti peggiorati o sono comparsi in loro certi parametri per mancato controllo». Poi ci sono gli anziani a casa già ammalati prima del Covid-19, che hanno visto il loro accesso in ospedale come qualcosa di controindicato, di pericoloso. Muti «Perciò tutti gli equilibri che prima erano abbastanza stabili sono inevitabilmente aggravati. Cosicché oggi ci troviamo persone disabili, quando prima godevano di discreta autonomia». Cresce l’importanza delle strutture domiciliari «Inevitabile che si registri una richiesta esponenziale di servizi infermieristici e assistenziali domiciliari. SAD e AVI hanno enormemente aumentato gli interventi, anche perché gli anziani hanno paura a spostarsi da casa. Sono organismi che vanno rafforzati. Molto importante é il servizio di Rsa-aperta che la Regione Lombardia sta potenziando per l’invio di infermieri e fisioterapisti a domicilio.
Infine é fondamentale che l’anziano si ritrovi accanto ai propri familiari nel momento del trapasso». Sulle problematiche degli ospiti delle Rsa molto interessanti gli interventi dettagliati di Ghidini, Tellini, Nicu Zaharia coordinatore Rsa E. Bovi e di Chiara Moretti, educatrice professionale.

Riccardo Lonardi