Il Presepe di Pédar con i personaggi viadanesi in mostra alla Galleria del MuVi

VIADANA – Si terrà venerdì 12 dicembre alle ore 18.30 l’inaugurazione della mostra “Anime di legno. Il Presepe di Pédar” presso la Galleria d’arte moderna e contemporanea del MuVi. Poeta, pittore, attore e cantante, protagonista dello spettacolo popolare viadanese e mantovano, Pietro Borettini in arte Pédar, scomparso la scorsa estate all’età di 97 anni, ha lasciato alla comunità viadanese un grande Presepe, oggi custodito nella collezione privata di Graziano Rovina, che ha concesso il prestito.

Nei primi anni Duemila Pédar costruisce diverse figure di legno abbigliate con abiti di riuso per dar vita ad un grande Presepe già presentato nel parco del Club San Pietro. L’intera opera è così descritta dall’artista nei suoi testi: “E così mi sono messo con grande volontà e uno alla volta li ho costruiti. Facevo tutto io: lo scheletro in legno, l’imbottitura, i vestiti (trovati di qua e di là), la testa con della stoffa, dipinti gli occhi, naso sporgente, bocca, capelli (fatti col leacril), scarpe ecc…Ne ho fatto più di trenta e anche altrettante pecorelle, sempre allo stesso modo, con il manto bianco di leacril che sembravano vere. Ho fatto anche la mucca (che muove la bocca), l’asinello, San Giuseppe, la Madonna e Gesù Bambino. Era davvero una cosa meravigliosa”.

“Anime di legno. Il Presepe di Pédar”, a cura di Daniela Sogliani, Direttrice del MuVi, ricostruisce la vita della comunità viadanese attraverso sculture di legno a grandezza naturale. Ogni personaggio rappresenta un abitante della città, un frammento di memoria e una voce della collettività. Ci sono mestieri, attività e ruoli famigliari: il fornaio, l’oste, la sarta, il pastore e la maestra. Sono figure che testimoniano tradizioni, celebrazioni e momenti condivisi: la festa in piazza, la processione, il mercato settimanale, le cerimonie che segnano il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Un grande progetto che nasce dalla creatività dell’artista ma che si fonda sulla tradizione del territorio, un patrimonio culturale immateriale prezioso che Viadana vuole salvaguardare, un pensiero che sta anche alla base di altre opere dello stesso artista che sono oggi esposte nel museo civico.

Le figure del Presepe sono identificabili perché hanno un nome e un soprannome, pertanto ci si potrà divertire nel riconoscerle. Ogni personaggio è portatore di racconti: leggende locali, aneddoti familiari, episodi di vita che sopravvivono nella memoria degli abitanti. Sono appunto “anime di legno” perché ancora vive nell’immaginario della comunità viadanese, un archivio narrativo che conserva e condivide voci che altrimenti rischierebbero di perdersi.

“A pochi mesi dalla scomparsa di Pédar – dichiara il Sindaco Nicola Cavatorta – vogliamo rendere omaggio alla sua genialità creativa con il suo presepe “quasi vivente”. Colgo l’occasione per ringraziare la famiglia Rovina-Coppi per la gentile concessione al prestito e per avere custodito il presepe in questi anni preservandone il valore in esso racchiuso”.

“Penso che celebrare Pédar con questa mostra in Galleria – afferma Rossella Bacchi, Assessore alla Cultura – sia doveroso per la nostra comunità, che si riconosce nelle sue opere. Pédar ha saputo narrare un pezzo della nostra storia e per questo sarà ricordato anche con altri eventi. Ringrazio tutti coloro che si sono attivati per la realizzazione dell’esposizione”.

“La mostra celebra il patrimonio culturale immateriale di Viadana – commenta Daniela Sogliani – e commemora una delle sue “anime” più importanti, Pédar. L’esposizione ci invita a riconoscere il valore della memoria condivisa e collettiva, che non vive solo nei testi storici e nei documenti ma anche nei volti, nei gesti delle persone e negli oggetti che una comunità sceglie di rappresentare. Grazie a queste opere straordinarie siamo possiamo testimoniare un momento della storia viadanese che rischia l’oblio nelle nuove generazioni e nello stesso tempo intraprendere la strada della valorizzazione di questi manufatti che sono importanti quanto le altre opere custodite nel nostro museo”.