Inaugurato il punto unico di accesso al Poma. Offrirà accoglienza e assistenza ai cittadini

MANTOVA – È stato inaugurato oggi il Punto unico di accesso-Pua al Carlo Poma di Mantova, attivato il 2 aprile nel padiglione 5, con uno spazio dedicato all’interno della Casa di comunità in corso di realizzazione.

Il punto unico di accesso del Poma è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 11 alle 13, come il Pua già attivo al piano terra di via Trento. Rappresenta il luogo di accoglienza dei cittadini, fornisce informazioni e orientamento sulla modalità di accesso e attivazione della rete dei servizi sanitari e socio sanitari territoriali. Garantisce inoltre accoglienza e ascolto mirati alla comprensione del bisogno espresso dalla persona fragile o dalla sua famiglia. Infine, indirizza e accompagna i cittadini nella scelta delle opzioni sanitarie e socio-sanitarie a carattere domiciliare o residenziale.

ASST E VOLONTARIATO INSIEME
Il punto unico di accesso del Poma – gestito insieme all’Ambito di Mantova – sarà caratterizzato dalla collaborazione fra personale di Asst e associazioni di volontariato, in linea con lo spirito della riforma regionale: CSV, Anffas, Cuore Amico, Aifa, Aipd, Aism, Alfaomega, Alice, Iom, Rete Movi, Agad, Alomar, Avulss, Oltre la siepe, Signora Parkinson, Spazio Accoglienza, per il distretto Mantovano; Volta per Volta ed Educare Oggi per il distretto Alto Mantovano; Non ti scordar di me, Avo, Caritas, Club delle Tre età per il distretto Basso Mantovano; Avulss per il distretto Casalasco-Viadanese.

Altri punti unici di accesso sono già attivi in tutte le case della comunità di Asst con la collaborazione delle relative associazioni. Al loro interno è presente personale di Asst (assistenti sociali e infermieri) e personale dipendente degli Ambiti Territoriali (Assistenti sociali).

Il coinvolgimento del volontariato nasce dall’idea di superare un sistema settoriale e frammentato dei servizi, promuovendo approcci dinamici di identificazione dell’entità e della natura dei bisogni di salute della persona fragile o non autosufficiente in tutte le sue dimensioni (fisica, sociale, psichica e funzionale).

“Abbiamo voluto attivare il punto unico di accesso in una delle palazzine che costituiscono la casa di comunità in corso di realizzazione – ha commentato il direttore generale di Asst Anna Gerola ringraziando tutti – un’altra struttura è già attiva in via Trento. La collaborazione sinergica tra Asst, Ambiti territoriali, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, insieme alle associazioni del territorio, rappresenta una delle priorità per Asst e il Pua è un’occasione concreta e particolarmente significativa in cui sperimentare questa co-programmazione con l’associazionismo”.

Il direttore socio sanitario di Asst Angela Bellani ha spiegato: “È stato un lavoro di collaborazione e coordinamento importante e non facile, di cui sono molto soddisfatta. Questo è solo l’avvio di un percorso, con l’esperienza e i suggerimenti che riceveremo saremo in grado di migliorare sempre di più il servizio proposto”.

L’assessore comunale al Welfare Andrea Caprini ha sottolineato l’importanza della logica di rete, della connessione fra sanità, territorio, comuni e associazioni di volontariato: “L’obiettivo fondamentale è avvicinarsi alle persone, tramite punti di riferimento come questo, in grado di fornire orientamento, fare capire a chi li raggiunge dove trovare le risposte”.

Il presidente di Cuore Amico Luciano Chinaglia ha portato i saluti del Csv Lombardia Sud Ets, rappresentando il mondo delle associazioni: “Il percorso di coprogettazione con Asst, in particolare con il servizio di coordinamento disabilità e fragilità, è partito nel 2024 e ha previsto incontri informativi e formativi per i volontari che devono affiancare il personale del Pua sui temi dell’accoglienza, dell’ascolto, della relazione con la fragilità. Al momento le associazioni che prendono parte alla sperimentazione sono cinque, ma auspichiamo che dopo il corso di formazione il numero dei volontari aumenti”.