MANTOVA – Ancora una volta sono loro i vincitori: l’equipaggio italiano numero 51 formato dalla coppia bresciana Andrea Vesco – Roberto Vesco, figlio e padre, già vincitori di nove Gran Premi Nuvolari, ha conquistato la vittoria della 34esima edizione della corsa, alla guida di una splendida Fiat 508 S del 1935.
I top driver hanno combattuto fino all’ultimo, dimostrando particolare concentrazione, freddezza e competenza tecnica in quella che è stata una gara combattuta fino all’ultimo centesimo di secondo a fianco dei migliori regolaristi italiani e stranieri.
Il maltempo di questi giorni ha provocato ingenti danni in Emilia-Romagna ed ha indotto gli organizzatori, per rispetto verso le popolazioni colpite, ad importanti variazioni del percorso. Le città di Faenza e di Lugo di Romagna hanno già confermato la loro disponibilità ad ospitare il GP Nuvolari nel prossimo 2025.
Questa edizione ha visto la partecipazione di sette equipaggi femminili e tredici under-30, questi ultimi a dimostrazione del ricambio generazionale di appassionati di motorismo storico.
“È stata una gara molto bella e impegnativa, abbiamo combattuto fino all’ultimo e ci siamo aggiudicati per la decima volta questo premio ambito; abbiamo già vinto la 1000 Miglia e il GP Nuvolari era l’altro obiettivo di quest’anno: li abbiamo centrati entrambi. Gli avversari sono stati molto bravi, ci siamo divertiti e anche molto impegnati, perché non potevamo fare nessun errore, né noi né i nostri più agguerriti avversari, gli argentini, che sono arrivati secondi. È stato mio padre a trasmettermi questa passione e questo spirito competitivo e ho cominciato molto presto a fare le gare” – dichiara Andrea Vesco.
Secondo posto occupato dall’equipaggio n.32 di Tonconogy-Ruffini, marito e moglie argentini, che già si erano aggiudicati il secondo posto sul podio mantovano nel 2017 al seguito di Andrea Vesco, al volante di una Alfa Romeo 6C 1750 GS Zagato Spider del 1931 con cui hanno gareggiato come in un duello fino al centesimo di secondo con la coppia vincitrice.
Terzo classificato l’equipaggio n.9 a bordo di una Lancia Lambda Spyder del 1927 composto dalla coppia Fontanella-Covelli, due piloti piacentini affiatati e di grande esperienza.
Al quarto posto la coppia Erejomovich-Garcea (n.21), su una Alfa Romeo 6C 1500 SS del 1929 e quinti classificati i giovanissimi under-30 Barcella-Rossoni, equipaggio n.79 alla guida di una FIAT 508 C del 1938.
L’evento ha registrato un ottimo numero di presenze: sono stati infatti 300 gli equipaggi provenienti da tutto il mondo e selezionati da un’apposita commissione, a testimonianza dell’entusiasmo generato da quella che è considerata una delle gare più belle al mondo. Il mito del Grande Tazio rivive grazie ai numerosi gentlemen drivers che condividono i valori del Mantovano Volante quali lo spirito sportivo, il coraggio, la passione e le emozioni di un viaggio straordinario a bordo di veri e propri capolavori di storia, meccanica e design.
Numerosi i Paesi in rappresentanza di tutti i continenti (Italia, Germania, Svizzera, Grecia, Lussemburgo, Olanda, Ungheria, Stati Uniti, Gran Bretagna, Austria, Belgio, Uruguay, Argentina, Giappone, Montecarlo, Repubblica di San Marino, Russia, Svezia, Messico, Australia) e le 35 le case automobilistiche in gara, dalle italiane Alfa Romeo, Maserati, Lancia, Ferrari e Fiat, alle inglesi Jaguar, Aston Martin, Bentley e Triumph, dalle tedesche Mercedes, BMW e Porsche fino alle pursang francesi firmate Ettore Bugatti. Quest’anno sono state 85 le vetture anteguerra (fabbricate dal 1923 al 1946) che hanno preso parte alla manifestazione.
Significativa la presenza di numerose auto degli anni ’50; sono stati più di 100 i partecipanti che hanno corso il Gran Premio con vetture dei marchi Ferrari, Jaguar e Porsche.