L’export e la tutela delle indicazioni geografiche primarie per Coldiretti e Grana Padano. Consumi interni a +6%

MANTOVA – “Un incontro proficuo, costruttivo e mirato ad affrontare le strategie per un futuro di crescita sui mercati, queste le parole del presidente di Coldiretti Mantova Paolo Carra sull’incontro del consiglio direttivo con il presidente del Consorzio di Tutela del Grana Padano, la Dop lattiero casearia più esportata nel mondo, con una produzione che nel 2020 ha toccate quota 5.225.451 forme, in crescita dell’1,8% rispetto all’anno precedente.

Due i fattori che hanno determinato l’incremento: una maggiore produzione di latte nelle stalle e il blocco dell’Horeca nei periodi di lockdown, che hanno di conseguenza ridotto sensibilmente le produzioni di formaggi freschi. Il surplus di materia prima è stato in parte utilizzato per incrementare i volumi di Grana Padano, che nel mese di marzo 2020 ha registrato i più alti volumi produttivi degli ultimi anni, con quasi 527mila forme mandate in stagionatura.

L’incontro ha visto anche il presidente del Consorzio del Grana Padano Renato Zaghini illustrare gli aspetti salienti del piano produttivo, le esigenze di individuare nuovi sbocchi di mercato all’estero, ma anche la necessità di implementare la politica di tutela delle Indicazioni geografiche con Coldiretti, da sempre attenta alla difesa del Made in Italy.

Buoni anche i dati relativi ai consumi interni in crescita nell’ultimo anno (+6% nel gennaio 2021-gennaio 2020), così come sul fronte delle esportazioni. Nonostante la pandemia, le difficoltà logistiche legate ai trasporti e la chiusura del segmento Horeca, molto importante all’estero, i dati (aggregati nel codice doganale al Parmigiano Reggiano) hanno segnato fra gennaio e novembre 2020 un incremento dello 0,6% su base tendenziale.