Lions Club Viadana Oglio Po alla scoperta dell’Ecomuseo di San Matteo

VIADANA – L’Ecomuseo Terre d’Acqua tra Oglio e Po, situato nell’ex centrale termoelettrica di San Matteo delle Chiaviche, è un’importante realtà culturale che coinvolge i Comuni di Viadana (capofila), Commessaggio, Dosolo e Gazzuolo, l’Ente Parco Oglio Sud e il Consorzio di Bonifica Navarolo. Un’istituzione che si propone di valorizzare e preservare il patrimonio storico, culturale e ambientale della vasta area che si estende tra i due fiumi.

Per approfondire il significato e gli obiettivi di questa realtà, il Lions Club Viadana Oglio Po, con la guida della vicepresidente Sonia Trivini Bellini, ha organizzato un incontro con la coordinatrice dell’Ecomuseo Elisa Montanari, in collaborazione con Dario Anzola, esperto di storia e tradizioni locali.

Il rapporto tra il Po e il territorio che lo circonda è cambiato radicalmente nel corso dei secoli. In passato, il fiume e le sue golene rappresentavano una risorsa fondamentale per la pesca, la caccia, il lavoro, le comunicazioni e, non ultimo, come luogo di svago. Oggi, però, sono pochi gli anziani che frequentano regolarmente questi luoghi, ed è urgente un’opera di sensibilizzazione rivolta alle giovani generazioni, affinché comprendano l’importanza di mantenere un delicato equilibrio tra interventi infrastrutturali e tutela ambientale.

L’Oglio Po, infatti, è quasi completamente circondato da un sistema di arginature, interrotto solo dai varchi delle chiaviche. Grazie alle opere di bonifica avviate negli anni Trenta, sono state installate idrovore in grado di sollevare 53mila litri d’acqua al secondo. Tuttavia, l’aumento delle precipitazioni intense, causato dai cambiamenti climatici, ha reso necessario il potenziamento degli impianti, portando la capacità di pompaggio a 74mila litri al secondo e dando vita a vasche di laminazione.

Nel contempo, numerosi interventi di rinaturazione sono in corso nelle golene, con progetti di riforestazione, riqualificazione delle lanche e contenimento delle specie aliene, finanziati attraverso il PNRR. Da ricordare, inoltre, che negli anni Cinquanta i tradizionali boschi vennero sostituiti dai pioppeti e, nel corso del tempo, nelle acque sono stati immessi pesci predatori, che hanno sostituito i lucci originari. In parallelo, la fauna selvatica, come istrici, tassi, scoiattoli, caprioli, cinghiali e persino lupi, è tornata ad abitare questi territori.

Seppur ci sia ancora molta strada da fare, l’Ecomuseo offre numerose opportunità didattiche e turistiche, grazie alla Riserva MaB Unesco Po Grande, agli itinerari ciclabili e alla motonave Padus. Un’opportunità per riscoprire e valorizzare un paesaggio ricco di storia e leggende, come quella di Fetonte, ma anche la memoria di poeti, pittori, scrittori, registi e intellettuali che hanno cantato la grandezza del fiume Po. Un legame profondo che va oltre il semplice paesaggio: il fiume Po è, prima di tutto, un sentimento.