MANTOVA – Nel cuore della Settimana Santa, mentre belle case ci si preparava a celebrare la Pasqua, un raggio di luce ha illuminato la caserma dei Carabinieri di Mantova. Non una richiesta di soccorso, non una segnalazione di emergenza, ma un desiderio semplice e profondo: quello di una novantasettenne di porgere i propri auguri ai Carabinieri.
La sera del Giovedì Santo, mentre le immagini della visita di Papa Francesco ai detenuti di Regina Coeli scorrevano sui teleschermi, l’anziana signora, mossa da un sentimento di affetto e riconoscenza, ha espresso al figlio un desiderio insolito: salutare e stringere la mano ai Carabinieri, come dono per la Pasqua.
Il figlio, sorpreso ma commosso, ha composto il numero di emergenza 112, specificando che non si trattava di una necessità materiale, bensì di un bisogno spirituale della madre. L’operatore della centrale operativa, con sensibilità e intuito, ha compreso la natura speciale della richiesta e ha inviato una pattuglia della Sezione Radiomobile a casa dell’anziana.
I due Carabinieri, giunti sul posto, hanno incontrato una donna lucida e serena, che ha condiviso con loro un pezzo della sua storia: il matrimonio con un Carabiniere, conosciuto a Salerno nel dopoguerra, e la sua prematura scomparsa. Nei suoi racconti, la signora ha rievocato la sua vita accanto all’uomo in divisa, il significato profondo di essere la moglie di un Carabiniere.
Ma il momento più toccante è stato quando l’anziana, con gli occhi lucidi di emozione, ha stretto le mani dei due giovani militari, augurando loro una Pasqua serena. Un gesto semplice, un sogno custodito nel cuore per anni, che si è finalmente realizzato grazie alla disponibilità e all’umanità dei due Carabinieri. In quel saluto pasquale, si è racchiuso tutto il senso di vicinanza e solidarietà che l’Arma dei Carabinieri rappresenta per la comunità: un faro di umanità, soprattutto nei momenti in cui il bisogno di conforto e di affetto si fa più intenso.