Messe e sacramenti: anche la Chiesa si prepara alla Fase 2

Cei: celebrazioni natalizie in sicurezza, nel rispetto delle norme

MANTOVA – Voglia di ripartire. Un sentimento comune in tutta Italia. Nessuno escluso. Dal mondo delle industrie a quello sportivo. Chiesa inclusa. Come ha spiegato il quotidiano Avvenire, anche il clero si prepara ad entrare nella Fase 2. L’accesso al culto subirà delle modifiche. Una lunga fase di transizione che anticiperà il ritorno alla normalità.

“Sappiamo tutti che il 4 maggio – ha spiegato don Ivan Maffeis, sottosegretario della Conferenza episcopale italiana – l’emergenza non sarà finita. Per questo chiediamo che ci venga riconosciuta la possibilità di riprendere, certamente senza sconti, sarebbe irresponsabile. Però noi chiediamo che venga data una risposta alle attese di tanta gente. Nel frattempo, e in vista della nuova fase che si aprirà dopo il 3 maggio, si è al lavoro a contatto con le Istituzioni governative, per definire un percorso meno condizionato all’accesso e alle celebrazioni liturgiche per i fedeli”.

Come saranno celebrati i sacramenti? La Conferenza Episcopale ha avanzato delle proposte, che saranno confrontate con il Governo. Per le messe ci si potrebbe affidare a dei volontari che potrebbero garantire l’ingresso di un numero ristretto di fedeli.Per battesimi funerali e matrimoni sarebbe prevista la presenza solo dei familiari stretti o comunque di poche persone. Tra i gesti e i riti tipici della messa, ancora troppo presto per il segno della pace e la Comunione verrà data solo sulle mani dei fedeli.

In un video messaggio, il Vescovo di Cremona ha fatto un appello, che è arrivato anche alle comunità mantovane “L’invito accorato pertanto è a non avventurarsi in soluzioni arbitrarie a carattere locale”