Nuovo dpcm, le misure non allentano. Pasqua blindata

Nuovo dpcm, le misure non allentano. Pasqua blindata

Misure, regole e restrizioni compresa la Pasqua con il nuovo Dpcm in arrivo il 6 marzo – il primo firmato dal premier Mario Draghie in vigore per un mese fino al 6 aprile. Norme e divieti dovranno arginare la diffusione del coronavirus in Italia e contrastarne le varianti mentre l’indice Rt si avvia a superare 1 e si attende domani l’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di Regia.
Le restrizioni riguarderanno anche Pasqua e Pasquetta, domenica 4 aprile e lunedì 5 aprile. A delineare il provvedimento è stato il ministro della Salute, Roberto Speranza, al Senato e alla Camera è stato molto chiaro nel ribadire al Parlamento il mantenimento della linea della prudenza.
“La cabina di regia evidenzia che per la terza settimana consecutiva si confermano segnali di tendenza ad un graduale incremento dell’evoluzione epidemiologica. L’incidenza settimanale supera la soglia di 200 casi per 100mila abitanti in 3 regioni. E’ lontana dal livello che consentirebbe l’identificazione e il tracciamento dei contatti sul territorio nazionale. Abbiamo le terapie intensive in 5 regioni sopra la soglia critica del 30%, mediamente a livello nazionale sono occupate al 24%. Negli ultimi giorni si consolida l’aumento complessivo del numero delle persone ricoverate”, ha detto il ministro.
Relativamente al futuro Speranza ha dichiarato che si vede “finalmente la luce in fondo al tunnel”. Il Covid, grazie alla progressione della campagna vaccinale, “può essere arginato”. Ma, avverte, “in questo ultimo miglio non possiamo assolutamente abbassare la guardia. Non ci sono oggi le condizioni epidemiologiche per allentare le misure di contrasto”. Sottovalutare i rischi, dice il ministro, porterebbe ad “una nuova diffusione incontrollata del contagio, che metterebbe nuovamente in crisi i nostri ospedali e renderebbe più difficile la nostra campagna di vaccinazione”.
Ecco perchè, dichiara, “sarebbe un grave errore se all’improvviso, senza una chiara evidenza scientifica”, ci fosse un cedimento delle prescrizione adottate. La strada è invece quella di continuare a differenziare le misure sul pano regionale, agendo in modo proporzionale alla situazione di contagio di ciascun territorio: strategia che “ci ha permesso finora di non ricorrere ad altri lockdown generalizzati”.
L’indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici nell’ultimo rilevamento è a 0,99, in crescita rispetto alla settimana precedente e con un limite superiore che va oltre 1. Dieci regioni hanno un Rt puntuale maggiore di 1, in aumento rispetto alla settimana precedente. Questo significa che l’Rt con le misure in vigore si avvia a superare la soglia di 1”, ha aggiunto.