Passione, cucina e territorio, al “Falcone” lezione con lo chef stellato Giovanni Santini 

GAZOLDO DEGLI IPPOLITI – Dire Santini vuol dire una cosa sola, ristorante “Dal Pescatore” a Canneto sull’Oglio. Ed è stato proprio lui, Giovanni Santini, figlio di Nadia e Antonio Santini l’ospite d’eccezione che lunedì all’istituto “Giovanni Falcone”, ha incontrato gli studenti accompagnato da sua moglie Valentina Tanzi.
L’incontro ha coinvolto in particolare gli studenti dell’indirizzo enogastronomico, offrendo loro un’opportunità unica di confronto con un’eccellenza della cucina italiana.

LA STORIA DEL RISTORANTE
Il ristorante “Dal Pescatore”, gestito dalla famiglia Santini, vanta un prestigioso riconoscimento: tre stelle Michelin dal 1996, un record italiano, e una stella verde 2025 per la sostenibilità. Fondato quasi un secolo fa, il locale rappresenta un esempio di tradizione e innovazione, nato dalla passione di Antonio Santini e di sua moglie Nadia, che hanno trasformato l’antica osteria di famiglia in un tempio dell’ospitalità e del gusto. La guida Michelin descrive l’esperienza culinaria “Dal Pescatore” come “una fiaba ambientata in una splendida casa di campagna nel parco del fiume Oglio”.

L’INCONTRO CON GLI STUDENTI
Durante l’incontro, Giovanni Santini ha condiviso con gli studenti la storia della sua famiglia e il valore di una cucina che esprime l’anima generosa e autentica della terra mantovana. Ha sottolineato l’importanza di lavorare con materie prime di qualità, rispettando la cultura gastronomica del territorio e reinterpretandola con creatività. Gli studenti hanno avuto l’opportunità di interagire con lo chef e sua moglie, ponendo domande e approfondendo il loro approccio alla cucina e alla gestione di un’attività ristorativa di alto livello.
Uno dei temi centrali dell’incontro è stato il rapporto tra il ristorante e la terra, reso ancora più solido con la creazione di “Cascina Runate”. Questa nuova realtà agricola, voluta dalla famiglia Santini dopo l’esperienza della pandemia, consente di produrre in loco una parte significativa degli ingredienti utilizzati nel ristorante. Con cinque ettari di bosco e un ecosistema naturale che circonda il ristorante, “Cascina Runate” permette di garantire un controllo diretto sulla qualità delle materie prime, con quasi il 60% degli ingredienti provenienti dalla propria azienda agricola.
Giovanni Santini ha inoltre riflettuto sul significato del successo e dei riconoscimenti ricevuti, sottolineando che la famiglia Santini si distingue per la concretezza del proprio operato piuttosto che per la ricerca della visibilità.
“Oggi si tende a comunicare e premiare ciò che viene raccontato, ma noi preferiamo dimostrare con i fatti”, ha dichiarato lo chef. Con una credibilità costruita in un secolo di storia familiare, il futuro del ristorante non punta all’espansione indiscriminata, ma a un legame sempre più stretto con la terra e con i propri valori. “C’è chi punta all’aumento delle dimensioni aziendali, noi invece vogliamo radicarci ancora di più nel nostro territorio. Vogliamo che chi arriva da ogni parte del mondo trovi qualcosa di unico, che racconti chi siamo e da dove veniamo”.
L’incontro con Giovanni Santini e sua moglie Valentina ha rappresentato per gli studenti un’occasione preziosa per comprendere come passione, dedizione e rispetto per la terra siano elementi fondamentali per il successo nella ristorazione. Un messaggio importante per le future generazioni di chef e operatori del settore, che potranno trarre ispirazione da un modello di eccellenza che ha fatto della tradizione e della sostenibilità i suoi punti di forza.