Pegognaga, voto disgiunto dal sapore di spaccatura nella minoranza di centrosinistra

PEGOGNAGA – Un voto disgiunto che dal sapore di spaccatura é quello espresso da Fulvio Renusi, Edoardo Bottoni e Teresa Morbio, esponenti del Movimento Cittadini Attivi che all’interno di RiAttiviamo Pego, lista civica di coalizione col Pd, detiene la leadership della minoranza. I tre hanno lasciato sola la collega di gruppo Viola Messori militante Pd. La divergenza è sorta sull’odg proposto al consiglio dalla stessa consigliera, evidentemente senza il preventivo consenso del gruppo. Non si spiega altrimenti la decisa presa di posizione del capogruppo Renusi, che al termine di una accalorata documentata disamina ha annunciato la propria astensione. L’odg proponeva «sostegno ed approvazione di una lettera d’intenti del Consiglio comunale di Pegognaga da inviare a Governo e Parlamento per l’impiego del MES». Obiettivo dichiarato il rafforzamento del sistema sanitario territoriale. Decisa la demolizione dell’odg-Dem da parte di Renusi, che ricorrendo al supporto di un articolo  su Repubblica del docente di economia politica Guido Ortona, ha dimostrato che l’accesso al Mes, ente autonomo all’interno dell’UE, impone rigide regole, le stesse che a suo tempo misero in pesanti difficoltà la Grecia. Prima era intervenuto il capogruppo di maggioranza Stefano Schivi affermando che la decisione sul prestito é di stretta competenza del Parlamento. L’odg é stato approvato soltanto dalla Messori, mentre maggioranza e i tre consiglieri dell’MCA si sono astenuti. Non é comunque la prima volta che RiAttiviamo Pego vota in modo disgiunto. Lo scorso luglio il gruppo si era diviso per ben due volte. Tre gli articoli in discussione, concernenti altrettante variazioni di bilancio. Dopo l’astensione unitaria sul primo articolo, mentre Renusi e Bottoni persistettero nell’astensione, Messori votò con la maggioranza a favore di una variazione per un ammontare di 11.247 euro, somma composta da 8.287 euro di donazioni pubbliche per l’emergenza Covid, più 1.913 euro integrati dal Comune, finalizzati a buoni-spesa. A questo punto il capogruppo Renusi chiese una sospensione per un chiarimento interno. Al rientro in aula Messori annunciò il proprio sì, essendo il Pd favorevole alle opere assistenziali alle fasce indigenti. Renusi e Bottoni dichiararono invece l’astensione per non essere stati coinvolti nella scelta politico-amministrativa della maggioranza. Nuova richiesta di sospensione e stessa dichiarazione individuale di voto espressero i tre consiglieri di minoranza al momento di votare la terza variazione. L’articolo riguardava l’emissione del bando per l’erogazione di contributi destinati ad artigiani, commercianti e professionisti, bloccati causa lockdown.

Riccardo Lonardi