Piazza Martiri di Belfiore gremita di persone per dire “no” al Ddl Sicurezza

MANTOVA – Piazza Martiri di Belfiore piena di persone e di bandiere, nel tardo pomeriggio odierno, per dire di no al Ddl Sicurezza e alla repressione. In piazza i sindacati con in testa la Cgil, partiti quali Pd, Alleanza Verdi Sinistra e Movimento Cinque Stelle, il centro sociale La Boje e altre organizzazioni locali.

“Sindacati, partiti, associazioni, cittadine e cittadini sono in piazza – spiega il segretario di Cgil Mantova Daniele Soffiati – per contrastare il Ddl Sicurezza, in questi minuti in discussione al Senato dopo essere passato alla Camera. Un disegno di legge che riduce fortemente la possibilità di manifestare il dissenso, per certi versi liberticida perché appunto riduce gli spazi di dissenso, renderà più complicate anche le manifestazioni di protesta, per quanto ci riguarda, delle lavoratrici e dei lavoratori, anche a fronte di crisi aziendali e di difficoltà che riguardano il mondo del lavoro. Per questo motivo, per dire no a un decreto di legge che di fatto contrasta uno dei principi fondamentali della Costituzione, stasera siamo qui come in tutte le città italiane”.

“Siamo qua per esprimere la nostra preoccupazione e il nostro dissenso nei confronti del Decreto Sicurezza – afferma Angelica Paroli, segretaria mantovana di Sinistra Italiana – che mira a criminalizzare il dissenso, in particolare criminalizzando il reato di blocco stradale, utilizzato da attivisti, ambientalisti e lavoratori durante le loro proteste pacifiche e che diventerà punibile con reclusione da 6 mesi a 2 anni. Inoltre colpisce i migranti detenuti nei centri di accoglienza, quindi il Governo anziché investire su queste strutture dove già migranti e carcerati vivono in condizioni di disumanità, inasprisce la repressione e criminalizza la protesta. Esprimiamo pertanto la nostra preoccupazione, che è supportata anche da organizzazioni internazionali come Amnesty International e l’Osservatorio sui Diritti Umani dell’Ocse”.

“Noi e la destra abbiamo due concetti diversi di sicurezza – dice il segretario provinciale del Pd Adriano Stabile -. Per loro la sicurezza è togliere la Sim all’immigrato, fare repressione ai giovani attivisti per il clima. Per noi la sicurezza è la sicurezza di un lavoro, la sicurezza sul lavoro, la sicurezza di un tetto sotto cui vivere”.