Regione: “Il Governo adegui lo stipendio degli infermieri”. Anche loro potranno “adottare” una scuola

MILANO – Via libera all’unanimità alla mozione bipartisan in Consiglio regionale della Lombardia con cui si chiede alla Giunta di intervenire presso la Conferenza Stato-Regioni al fine di disegnare un reale piano di assunzioni e adeguare gli stipendi del personale infermieristico e delle professioni sanitarie a quelli europei. Inoltre, il documento chiede l’attivazione della Giunta regionale presso il Governo affinché sia valutato il superamento del vincolo di esclusività per la professione infermieristica, in un percorso di valorizzazione complessiva della figura infermieristica con particolare attenzione alla medicina territoriale e alla didattica universitaria, al fine di sviluppare opportunità di crescita professionale e di carriera, in funzione di un accresciuto ruolo dell’infermiere specializzato.

In Lombardia mancano 9.500 figure professionali di cui 3.500 nelle RSA, 4.500 nelle strutture sanitarie e 1.500 infermieri di famiglia e questo deficit è oramai cronico sia per il numero insufficiente annuale di posti disponibili nei corsi universitari, sia perché questa professione è poco attrattiva per i giovani. Il Governo ora non può ignorare la nostra richiesta”. E’ il commento di Alessandra Cappellari, Consigliere regionale della Lega e membro della III Commissione sanità, in merito alla mozione urgente approvata oggi al Pirellone.

“Secondo un’analisi della Fondazione Gimbe – continua Cappellari -, almeno il 50% dei tagli è stato scaricato sul personale dipendente e, in particolar modo, si è compiuta una riduzione radicale dei medici e infermieri (-42.800 dipendenti a tempo indeterminato). La situazione emergenziale ha ulteriormente acuito le difficoltà di un sistema già in crisi. Con la quarta ondata Covid, ancora una volta, gli operatori sanitari sono stati travolti: infermieri in corsia da ormai due anni incessantemente, con scarsi presidi, ferie sospese, spostamenti improvvisi di reparti, sovraccarico di lavoro”.

“In Italia – ricorda Cappellari – un infermiere guadagna mediamente 27.382 euro l’anno, contro i 32.092 della Francia, i 34.212 della Spagna, gli oltre 45mila della Germania, i 48.167 dell’Irlanda e i 91.290 mila del Lussemburgo. Gli ultimi dati Ocse (relativi al 2019) evidenziano una forte disomogeneità tra gli stipendi di infermieri in Europa (ma anche oltreoceano) e vedono l’Italia agli ultimi posti della classifica. Dopo di noi ci sono solo Grecia (19.067 euro) ed Estonia (16.653 euro)”.

“Chiediamo quindi che vi sia un’attivazione istituzionale risolutiva per stabilizzare il personale precario, aumentare gli stipendi degli operatori e per valorizzare la figura dell’infermiere”, conclude Cappellari.

Approvata anche la mozione M5S che prevede la possibilità anche per gli infermieri di “adottare” una scuola.

“Le scuole avranno così la possibilità di essere supportate proprio dagli infermieri, nella somministrazione dei tamponi agli studenti. Si tratta di un risultato molto importante, che permetterà anche alle famiglie, costrette a districarsi in un sempre più intricato labirinto fra tamponi t0 e tamponi t5, di avvalersi di un supporto professionale qualificato, direttamente all’interno dell’istituto scolastico” dice il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Andrea Fiasconaro.

“Estendendo questo protocollo – prosegue Fiasconaro – sarà possibile garantire maggior sicurezza allo svolgimento dell’attività didattica, scongiurando, per quanto possibile, quarantene e didattica a distanza. Non solo, il Consiglio Regionale ha approvato anche la nostra richiesta affinché la DAD venga attivata non più in base al numero di casi, ma in relazione alla percentuale degli stessi sul gruppo classe”

I pentastellati, non hanno partecipato al voto di altre due mozioni approvate, quella di +Europa, che chiedeva di “Mettere in campo ogni iniziativa, per le proprie competenze e di concerto con il governo, affinché vengano abolite tutte le quarantene per i minori” è quella di Forza Italia che ha chiesto di: “Assimilare le quarantene dei bambini e ragazzi vaccinati a quelle in essere per gli adulti in assenza di sintomi”.

“Sembra ci sia un po di confusione per cui chiederemo  chiarimenti riguardo alle intenzioni della Giunta- conclude Fiasconaro.