MANTOVA – “Palla al centro”. E’ il titolo del libro di Matteo Renzi, coniato tramite il gergo calcistico, molto diffuso tra i politici, specialmente tra coloro che si approcciano alle campagne elettorali. Come il senatore, leader di Italia Viva, che mira dritto al Parlamento Europeo.
“Palla al centro”. Un buon titolo per lanciare le sfide che dovrà affrontare l’Italia, in un momento storico del tutto particolare. Questi gli spunti principali delle riflessioni che propone Renzi, nella pubblicazione edita da Piemme, presentata oggi pomeriggio in un teatro Bibiena gremito. Un libro che sta riscuotendo un grande successo, primo nel genere della saggistica e terzo nella classifica generale. Mantova, l’ultima tappa odierna, dopo le presentazioni a Venezia e Padova.
Presenti diverse esponenti politici ed amministratori locali tra cui il coordinatore provinciale di Italia Viva e consigliere comunale a Mantova Fabio Madella, oltre al sindaco del capoluogo Mattia Palazzi, il presidente della Provincia Carlo Bottani, l’assessore all’ambiente del Comune di Mantova Andrea Murari, l’ex deputato di IV Matteo Colaninno, e alcuni sindaci tra cui Massimo Salvarani di Porto Mantovano e Giuseppe Torchio di Bozzolo. In prima fila al Bibiena anche i deputati di Italia Viva Maria Chiara Gadda e Mauro Del Barba.
“Palla al centro” di fatto segna l’inizio della campagna elettorale di Matteo Renzi, che mette al centro, il tema della politica.
Una politica superficiale, secondo il leader di IV, che mira al modello degli influencer. Tanti i riferimenti a Chiara Ferragni e Giorgia Meloni. “Sono quelle più importanti e la Meloni è l’avversaria della Ferragni”. Il libro parte proprio dalla Ferragni, da quel post in cui la moglie di Fedez, pubblicò la faccia di Renzi e la scritta “Politici fate schifo”.
“L’attacco della Ferragni – ha ricordato Renzi – era rivolto a me per la legge sui diritti, anche se sono l’unico ad aver proposto qualcosa. La Meloni è stata capace di prendere i fattori personali e trasformarli a suo vantaggio, come la vicenda del padre condannato per il narcotraffico, quella del fidanzato, l’utilizzo dell’aereo di Stato dove posa in foto con la figlia. Lei è stata capace di massacrare le famiglie degli altri. Per essere la presidente del Consiglio utilizza un linguaggio comunicativo che non spiega perché ha perso l’Expo, il Mes, ha incassato la sconfitta sul patto di stabilità, perché ha perso dunque su tutte le partite che ha affrontato da quando è al Governo. Lei si fa valutare su altro, sul mondo delle influencer, il mondo dell’algoritmo, sulle emozioni e le empatie”.
L’attacco alla Meloni prosegue anche sul tema della protesta degli agricoltori. Ma oltre alla Meloni, Renzi attacca pure il ministro Lollobrigida; “Che è il cognato della Meloni. Questo non succede solo in Italia, ma anche in Corea del Nord. Lollobrigida ha aumentato l’Irpef per gli agricoltori, che con il nostro Governo avevamo ridotto. Lollobrigida continua a prendere i soldi per il suo staff, ma non per gli agricoltori, Cara Giorgia Meloni, per fare il Ministro dell’agricoltura ci vuole una persona competente, non tuo cognato che è incapace” dichiara il senatore.
In chiave elettorale, Renzi invita quindi a prendere con serietà il ruolo della politica e dei politici: “Occorre trovare delle proposte. Diciamo Stati Uniti d’Europa, Esercito europeo, elezione diretta del presidente della Commissione Europea e Stato di diritto. Le prossime elezioni europee saranno fantastiche e dovremo metterci tutti noi stessi con le nostre idee”. Poi un riferimento al tema della cultura italiana come valore da portare in Europa: “Vorrei candidarmi anche perché sono estremamente convinto che i valori culturali che noi rappresentiamo hanno bisogno di cittadinanza in Europa. Vuol dire rimettere al centro il prestigio degli insegnanti, ringraziarli per quello che fanno, rimettere al centro la poesia, la letteratura, la tradizione umanistica. Ai ragazzi di oggi va detto che è bellissimo guardare il tramonto e il panorama sul telefonino, ma quello che dice una poesia non potrà mai dirlo un calcolatore. Dire loro di aprire gli occhi sulla bellezza che hanno di fronte. Scommettere sui giovani vuol dire investire sull’Europa del domani”.
Il tema dei giovani è affrontato nella parte finale del libro con una riflessione di Renzi circa la data dell’8 giugno, giorno in cui si andrà a votare. E sarà il giorno in cui la figlia compirà 18 anni: “Per me sarà un giorno speciale proprio per questo, e l’idea che si approcci al voto mi fa pensare ad una frase di Oscar Wilde: “La nuova generazione è spaventosa, mi piacerebbe tanto farne parte”. Questi ragazzi – conclude Renzi – hanno il diritto di avere dei politici e non degli influencer. Vediamo di essere all’altezza dei loro sogni”.