SABBIONETA – Nel trentennale della scomparsa di Paride Falchi (1908–1995), considerato il maggiore interprete del paesaggismo padano del dopoguerra, la città di Sabbioneta ha voluto rendergli omaggio con un incontro pubblico ospitato nello storico Teatro all’Antica.
La cerimonia si è aperta con la proiezione di un documentario che ha ripercorso la sua sensibilità pittorica, il profondo legame con la città natale e l’amore per il paesaggio mantovano, elementi che hanno caratterizzato tutta la sua produzione artistica.
Le testimonianze
Il sindaco Marco Pasquali ha sottolineato l’attualità della figura di Falchi, annunciando che da quest’anno scolastico nelle classi terze della scuola secondaria di primo grado sarà dedicata una giornata allo studio dell’artista, per trasmettere alle nuove generazioni il valore della sua opera.
Ombretta Falchi, nipote del pittore, ha offerto una testimonianza personale, ricordandolo come un uomo “gentile, affabile, dolce”. Ha raccontato il proprio impegno nel promuovere la conoscenza del nonno attraverso mostre ed eventi, sottolineando come la sua indole schiva lo avesse portato a non esporre spesso durante la vita.
Il critico d’arte Valter Rosa ha approfondito la figura professionale e artistica di Falchi, evidenziando come il pittore meriti una nuova attenzione da parte della critica. Le recenti mostre di Casalmaggiore e Mantova hanno infatti aperto un nuovo percorso di studi, volto a indagare aspetti ancora poco esplorati: dalla formazione all’esercizio costante del disegno, dal rapporto con il vero naturale al dialogo con il paesaggio artistico e monumentale.
Ernesto Flisi, che conobbe l’artista a Viadana nel 1974, ha condiviso ricordi personali e episodi inediti, restituendo un ritratto umano e quotidiano di Falchi.
Il pittore e musicista Guido Rubini, visibilmente emozionato, ha raccontato la sua esperienza di giovane allievo, conosciuto nel 1982 e frequentato fino alla scomparsa. Lo ha descritto come “gentile, umile, ironico; abilissimo a cogliere la semplicità e l’essenziale; dal carattere introverso e spesso non compreso come pittore”. Rubini ha concluso il suo intervento con una canzone dedicata al maestro, nata per suggellare un legame umano e artistico durato nel tempo.
La mostra permanente
Al termine del convegno, i partecipanti hanno visitato la mostra permanente delle opere di Paride e Aldo Falchi, donata dalla famiglia al Comune di Sabbioneta e allestita nelle sale di Palazzo Ducale.
L’iniziativa è stata organizzata e coordinata da Alberto Sarzi Madidini, con il sostegno del Comune di Sabbioneta, della Fondazione Sabbioneta Heritage e della Pro Loco, confermando l’impegno della comunità nel custodire e valorizzare la memoria di un artista che ha saputo raccontare con delicatezza e intensità il paesaggio padano












