MILANO – Regione Lombardia si sta mobilitando per definire nel dettaglio la ripartenza, che avverrà con la Fase 2.
A proposito di ‘Fase 2’ l’assessore regionale Massimo Sartori ha anche precisato che “E’ in corso un’azione di sensibilizzazione verso il Governo per capire chi ricomincerà a lavorare non in base al codice Ateco ma in ragione del rispetto delle norme di sicurezza e sanitarie che è in grado di garantire. Auspichiamo ci siano regole certe previste da un Protocollo uguale per tutti, stabilito che dobbiamo imparare a convivere con il virus”.
Su questo tema l’assessore Sertori ha ribadito quanto già dichiarato dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana riguardo al settore ristorazione: “Pensiamo che il servizio da asporto si possa organizzare. Dire no a tutta la ristorazione potrebbe voler dire penalizzare persone che invece si vogliono organizzare e hanno anche necessito’ di riprendere le loro attività in condizioni di sicurezza”.
“Durante la fase critica – ha chiosato l’assessore Sertori – il lockdown è stato possibile perchè le attività indispensabili non si sono mai fermate: le farmacie, i negozi di alimentari, altri servizi essenziali. Ecco perche’ oltre a medici e infermieri e personale sanitario –
ha concluso – bisogna riconoscere che popolazione ha avuto uno straordinario senso civico e sono rimaste a casa anche grazie a chi ha operato per garantire i servizi essenziali”.