Settimana Santa e Pasqua a porte chiuse anche nel mantovano

Settimana Santa e Pasqua a porte chiuse anche nel mantovano

MANTOVA – L’emergenza Covid rivoluzione anche i riti della Settimana Santa e della Pasqua che si svolgeranno a porte chiuse e con particolari modalità per i sacerdoti e i fedeli, secondo le indicazioni della Cei. I fedeli possono seguire le celebrazioni via web, radio, tv o celebrare una liturgia domestica.

Il vicario per la pastorale e il vicario generale della diocesi di Mantova don Libero Zilia e don Gianni Grandi hanno indirizzato una nota ai presbiteri, ai religiosi e agli operatori pastorali della diocesi con le indicazioni per la Settimana Santa e altri momenti della vita pastorale delle parrocchie. Nel testo sono indicati anche i momenti celebrativi presieduti dal vescovo Marco, dalla Cappella del Seminario e in diretta streaming sul canale YouTube della diocesi.

Ecco il testo della lettera:

Carissimi sacerdoti, operatori pastorali, educatori alla fede,
per dare un senso di comunione alla prossima Pasqua e dunque al nostro essere Chiesa, vi
comunichiamo una serie di orientamenti per vivere il mistero cristiano pur dentro a una situazione
difficile nella quale però la grazia di Dio è viva ed efficace.
Per esortarci a vivere appieno il mistero pasquale dentro questo momento storico, il Vescovo Marco
indirizzerà una lettera pasquale alla diocesi che sarà disponibile sul sito a partire da sabato.
Le celebrazioni della Settimana santa presiedute dal vescovo
Le celebrazioni presiedute dal Vescovo creano, a maggior ragione in questa particolare situazione,
una comunione della Chiesa diocesana più significativa e visibile.
Per offrire ai fedeli la possibilità di unirsi in preghiera, le celebrazioni liturgiche della Settimana santa saranno trasmesse in streaming sul sito della diocesi; la domenica delle Palme e la Messa della domenica di Pasqua saranno trasmesse da Telemantova.
Lunedì santo – martedì santo – mercoledì santo
Il Vescovo Marco celebra l’Eucaristia alle ore 21.00 presso la cappella del Seminario con la
partecipazione e l’animazione liturgica dei seminaristi che lo abitano stabilmente.
Triduo pasquale
Giovedì santo
Alle ore 21,00: celebrazione eucaristica in Coena Domini dalla cappella del Seminario.
Venerdì santo
Alle ore 18,00: commemorazione della morte del Signore dalla cappella del Seminario.
Alle ore 21,00: seguiamo la Via Crucis con Papa Francesco.
Sabato – Veglia pasquale
Alle ore 21,00: celebrazione eucaristica dalla cappella del Seminario.
Domenica di Pasqua
Ore 9,30: celebrazione eucaristica dalla cappella del Seminario.
Come segno visibile ed esterno che accompagna la Settimana Santa, il grande crocifisso che ricorda
le Giornate Mondiali della Gioventù sarà collocato davanti al Duomo per tutta la Settimana santa.
La celebrazione del triduo pasquale nelle comunità parrocchiali
I presbiteri celebrano nelle chiese parrocchiali, in assenza di popolo, la Messa della domenica delle
Palme, la Messa nella cena del Signore, la celebrazione della Passione del Signore, la Veglia pasquale
e la Messa della Pasqua di Resurrezione. Laddove è possibile, i fedeli possono unirsi attraverso la
trasmissione in diretta delle celebrazioni.
Il Decreto della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti (25 marzo) stabilisce
che i vescovi e i presbiteri celebrino i riti della Settimana Santa senza concorso di popolo.
I nostri sacerdoti che vivono insieme in canonica, in queste settimane, hanno sempre concelebrato la
Messa, dunque questo si può continuare a fare anche nelle celebrazioni della Settimana santa. Sono
vietate le concelebrazioni qualora non fosse possibile adottare il rispetto delle misure sanitarie, a
partire dalla distanza fisica.
I parroci che hanno la cura pastorale di più parrocchie decidano in quale chiesa celebrare, evitando la
duplicazione delle celebrazioni.
Circa il concorso di popolo: gli orientamenti della CEI prevedono la possibilità che ci sia un certo
numero di partecipanti al rito per assicurare il servizio liturgico e la dignità delle celebrazioni. Ci si
deve attenere scrupolosamente all’indicazione del testo CEI concordate con le autorità governative:
… per garantire un minimo di dignità alla celebrazione, accanto al celebrante sia
assicurata la partecipazione di un diacono, di chi serve all’altare [una persona],
oltre che di un lettore, un cantore, un organista ed, eventualmente, due operatori
per la trasmissione. Su questa linea l’Autorità governativa ha ribadito
l’obbligatorietà che siano rispettate le misure sanitarie, a partire dalla distanza
fisica (CEI, Orientamenti per la Settimana Santa, 25-3-2020).
Quindi non più di 7 persone1 che si aggiungono ai sacerdoti.
La celebrazione del triduo pasquale nelle comunità religiose
Le comunità religiose maschili possono celebrare il triduo pasquale nelle proprie chiese.
Per le comunità femminili si disporrà caso per caso in dialogo con il Vicario generale e il delegato
episcopale per la Vita Consacrata.
La celebrazione domestica del mistero pasquale
Questo tempo ci consente di vivere la chiesa a più livelli: quello diocesano attraverso la figura del
vescovo, quello parrocchiale e quello familiare che, in questa circostanza, rappresenta il legame
ecclesiale più concreto.
La Pasqua di quest’anno viene celebrata in modo speciale nelle case. La diocesi sta preparando dei
sussidi (saranno sul sito della diocesi) per la partecipazione domestica al triduo pasquale soprattutto
per aiutare i genitori (che sono i primi educatori alla fede) a capire come far vivere ai figli, in modo
semplice ma vero, questi giorni centrali per la fede e l’identità cristiana.
1 Una recente nota di chiarimento chiesta dalla CEI al Ministero degli Interni- Dipartimento per le libertà civili e immigrazioni –
direzione centrale degli affari dei culti – ha chiarito che queste persone, avendo un giustificato motivo per recarsi dalla loro abitazione
alla chiesa, ove coinvolti in controlli dalle forze di polizia, attraverso l’esibizione dell’autocertificazione, sebbene il servizio liturgico
non sia assimilabile ad un rapporto di impiego e non comporti retribuzione, potranno ritenere ascrivibile la loro uscita a “comprovate
esigenze lavorative”, indicando giorno, ora e luogo della celebrazione.
Partecipazione alla Settimana santa per adolescenti-giovani: iniziative curate dalla Pastorale
giovanile-vocazionale e dal Seminario: ogni giorno della Settimana Santa sulla pagina Face book
della pastorale giovanile un prete giovane proporrà una riflessione.
INDICAZIONI LITURGICHE PER LA SETTIMANA SANTA
Domenica delle Palme
Per la celebrazione nella chiesa parrocchiale venga assunta la “Terza forma” (ingresso semplice) del
Messale. La benedizione e la distribuzione degli ulivi benedetti non si fa.
Messa crismale
La celebrazione è rimandata. Il giovedì santo il vescovo indirizza al presbiterio un suo messaggio sul
canale YouTube della diocesi.
Messa nella Cena del Signore
Il Decreto della Congregazione per il Culto stabilisce che siano omesse la lavanda dei piedi e la
processione al termine della celebrazione: il Santissimo viene riposto nel tabernacolo.
AL TERMINE DELLA CELEBRAZIONE, il sacerdote può andare alle porte della Chiesa e benedire
con la pisside (i 4 punti cardinali) prima della reposizione dell’Eucaristia nel tabernacolo.
Il suono delle campane al Gloria segnala l’inizio del Triduo pasquale, in cui anche il silenzio delle
campane fino alla Veglia di Pasquaci ricorda che siamo in un tempo di passione, uniti a tutti i fratelli
che la stanno vivendo nella loro carne.
Celebrazione della Passione del Signore
Il Venerdì santo le celebrazioni della Passione del Signore si svolgono secondo i Libri Liturgici.
Il Decreto della Congregazione per il Culto prevede che nella preghiera universale sia predisposta
una speciale intenzione per chi si trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti. La CEI
stabilisce di adattare la preghiera per i tribolati in questo modo:
X. Per i tribolati
Preghiamo, fratelli carissimi, Dio Padre onnipotente, perché liberi il mondo dalle sofferenze del tempo presente: allontani la pandemia,
scacci la fame, doni la pace, estingua l’odio e la violenza, conceda salute agli ammalati, forza e sostegno agli operatori sanitari, speranza
e conforto alle famiglie, salvezza eterna a coloro che sono morti.
Preghiera in silenzio; poi il sacerdote dice:
Dio onnipotente ed eterno, conforto di chi è nel dolore, sostegno dei tribolati, ascolta il grido dell’umanità sofferente: salvaci dalle
angustie presenti e donaci di sentirci uniti a Cristo, medico dei corpi e delle anime, per sperimentare la consolazione promessa agli
afflitti. Per Cristo nostro Signore
Al di fuori delle celebrazioni si può esporre nelle chiese il Crocifisso, evitando la pratica devozionale del bacio.
Veglia pasquale
Viene celebrata solo nelle chiese parrocchiali. Si celebra secondo quanto previsto dal Messale omettendo l’accensione del fuoco. Si accende il cero e, senza la processione, si continua con il Preconio e la liturgia della Parola. Per la “Liturgia battesimale” si mantenga soltanto il rinnovo delle promesse.
INDICAZIONI PASTORALI SPECIFICHE
Le chiese rimangono aperte
Le chiese rimangono aperte garantendo tutte le misure necessarie previste a evitare assembramenti e
contatti tra le persone. Non si organizzino perciò celebrazioni della penitenza o adorazioni.
Il “desiderio del sacramento” e il perdono dei peccati
Poiché per molti fedeli si verificherà l’impossibilità di celebrare il sacramento della Penitenza, per la
ragionevole e responsabile prudenza legata all’emergenza sanitaria, si ricordi l’insegnamento
tradizionale della Chiesa ribadito nel Catechismo della Chiesa Cattolica: quando si è sinceramente
pentiti dei propri peccati, ci si propone con gioia di camminare nuovamente nel Vangelo e, per
un’impossibilità fisica o morale, non ci si può confessare e ricevere l’assoluzione, si è già realmente
e pienamente riconciliati con il Signore e con la Chiesa (cf., nn. 1451-1452). Suggeriamo ai fedeli le
modalità con cui compiere l’atto di contrizione perfetta: pregando con alcuni brani della Parola di
Dio che illuminino la coscienza riguardo alla misericordia di Dio e all’esperienza del peccato,
maturando un pentimento sincero dei peccati, invocando il perdono con una preghiera penitenziale
(salmi, il Confesso a Dio onnipotente, l’Atto di dolore, l’invocazione Agnello di Dio che togli i
peccati del mondo abbi pietà di me), impegnandosi a celebrare il sacramento quando sarà possibile,
finita l’emergenza.
Il personale sanitario nei reparti Covid può animare un momento di preghiera 2 a partire da alcuni schemi predisposti dalla diocesi e pubblicati sul sito www.diocesidimantova.it.
Pur avendo ottenuto l’accesso di cinque cappellani straordinari ai reparti COVID, resta valida la richiesta fatta ai medici e agli infermieri cristiani di compiere sui moribondi un segno di croce sulla sua fronte e recitare una preghiera di affidamento al Signore, interpretando il loro desiderio di salvezza.
Visita ai malati gravi nelle abitazioni
Per quanto riguarda la visita ai malati nelle proprie abitazioni è consentita solo per celebrare il viatico
e l’unzione ai moribondi non affetti da COVID. È, comunque, opportuno per i sacerdoti chiamati ad
amministrare i sacramenti ai moribondi non affetti da COVID utilizzare la mascherina e i guanti in
lattice monouso (si può fare l’Unzione con il guanto).
I morenti per COVID che si trovano a casa possono venire accompagnati dai loro familiari o da quanti
li assistono, recitando alcune preghiere e tracciando sul capo il segno della croce come segno di
compassione e di speranza nella risurrezione.
2
In merito alle RSA (case per anziani, disabili), è in fase di studio una nota della CEI che prevede, per i reparti Covid-19 e per luoghi assimilati, la
possibilità che infermieri e medici già operativi all’interno della struttura possano essere costituiti Ministri Straordinari della Comunione ad acta con
il rito proprio dell’incarico temporaneo. Sarà nostra premura avvisare qualora la nota fosse chiarita e approvata.
I ministri straordinari della Comunione non possono portare la comunione agli anziani e malati. Una
telefonata ai “loro” anziani e malati sarà un segno di comunione efficace e gradito. I ministri della
consolazione e i sacerdoti si facciano presenti, per quanto possibile, con una telefonata alle famiglie
che hanno avuto defunti.
Indulgenza plenaria
Il Decreto della Penitenzieria Apostolica del 20.03.2020 concede il dono di speciali Indulgenze ai
fedeli affetti dal morbo Covid-19 nonché agli operatori sanitari, ai familiari e a tutti coloro che a
qualsivoglia titolo, anche con la preghiera, si prendono cura di essi.
L’Indulgenza è uno dei modi attraverso cui la Chiesa si fa carico di sostenere la nostra debolezza,
affinché ci sia dato di realizzare una conversione profonda ed efficace, eliminando anche le
conseguenze dei peccati, cioè quell’“impronta negativa” che i peccati – nostri o altrui – hanno lasciato
nel mondo. L’indulgenza non sostituisce la nostra parte personale nell’opera impegnativa della
conversione, ma ci fa sentire che non siamo soli; c’è un “tesoro di amore” rappresentato dall’amore
redentore di Gesù e dalla comunione di tutti i santi che sorregge il nostro debole amore.
L’indulgenza è concessa:
– ai fedeli affetti da Coronavirus, sottoposti a regime di quarantena per disposizione dell’autorità sanitaria negli ospedali o nelle
proprie abitazioni
– agli operatori sanitari, ai familiari e a tutti coloro che a qualsivoglia titolo, anche con la preghiera, si prendono cura di essi
– al fedele in punto di morte, purché debitamente disposto e abbia recitato abitualmente durante la vita qualche preghiera (in questo
caso la Chiesa supplisce alle tre solite condizioni richieste).Per il conseguimento di tale indulgenza è raccomandabile l’uso del
crocifisso o della croce(cf. Enchiridionindulgentiarum, n.12).
– anche a quei fedeli che offrono preghiere (celebrazione della Santa Messa attraverso i mezzi di comunicazione, adorazione
eucaristica, lettura delle Sacre Scritture, Rosario, Via Crucis, Coroncina della Divina Misericordia) per implorare da Dio
Onnipotente la cessazione dell’epidemia, il sollievo per coloro che ne sono afflitti e la salvezza eterna di quanti il Signore ha
chiamato a sé.
– L’indulgenza è concessa a coloro che reciteranno il Credo, il Padre Nostro e una pia invocazione alla Beata Vergine Maria con la
volontà di adempiere le solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del
Santo Padre), non appena sarà loro possibile.
Celebrazione dei sacramenti della iniziazione cristiana
È apprezzabile l’impegno dei sacerdoti e dei catechisti per aiutare i bambini e i ragazzi a vivere questo
tempo sentendo la presenza della comunità che li accompagna. Tutte le forme che stiamo utilizzando
per stimolarli a crescere nella fede dentro questa esperienza dolorosa e difficile consentono che un
tempo senza catechismo e senza Messa non sia un tempo vuoto, da mettere tra parentesi, ma un tempo
propizio per evangelizzare i ragazzi a partire dalle esperienze che stanno vivendo. È anche l’occasione
propizia per far sperimentare ai genitori l’esercizio pratico della loro dignità di educatori cristiani.
Rispetto alla celebrazione dei sacramenti, per consentire una congrua preparazione, disponiamo che
la celebrazione delle prime Confessioni, delle Messe di prima Comunione e delle Confermazioni
siano spostate in autunno. Anche per quanto concerne i Battesimi, salvo in casi di necessità,
rimandiamo alla fine dell’emergenza.
I matrimoni non sono vietati, ma certamente la possibilità di celebrarli è sottoposta alla limitazione
che siano presenti solo il sacerdote, i nubendi e i testimoni.
Questo insieme di indicazioni non ci deve distogliere dall’essenziale: il Signore visita e ci consola,
cammina al nostro fianco e ci dà il coraggio della testimonianza. Quando torneremo a celebrare
insieme sarà importante essere forti di quella fede personale che rende più profonda e vissuta la celebrazione comunitaria.

Buona Settimana Santa
Don Libero Zilia e don Gianni Grandi