MANTOVA – In vista della ripresa e dell’inizio della Fase 2, il segretario della UIL di Mantova, Paolo Soncini, esprime i dubbi legati alle incognite emerse con le continue novità e dai segnali di impreparazione emersi durante l’emergenza sanitaria.
Soncini (UIL): “Servono chiarezza e sicurezza per la ripresa delle attività”
“Non siamo di fronte ad un semplice operare in emergenza – commenta Soncini – quanto ad uno scenario in continua evoluzione, capace di mutare da un giorno all’altro”. Proprio per questo il leader UIL comprende la necessità di essere elastici anche nel trovare soluzioni immediate a cui adattarsi, perché i lavoratori, con il mondo economico e produttivo, hanno bisogno di ripartire e la data del 4 maggio è il momento di svolta. E a tal proposito aggiunge: “E’ urgente riaprire. Facciamolo, ma tenendo ben presente che non siamo ancora fuori pericolo e che, usando una metafora bellica, stanno ancora cadendo bombe. Una ricostruzione che si mette in moto con ancora il virus in casa”.
Ci sono ancora troppi punti di domanda secondo il segretario UIL sulla ripartenza: “Mancano dati su chi è guarito dal contagio e sulla possibilità di infettare o di una riacutizzazione della malattia, così come una stima degli asintomatici e del loro tasso di infettività, specie nella ricadute che si vengono a creare nelle famiglie”. Ma c’è di più: “il pendolarismo, come quello sulla tratta Mantova-Milano, è una pentola a pressione dove non abbiamo garanzie certe di sicurezza. Dico questo anche perché ci sono persone che risultano ancora positivi al tampone nonostante la quarantena ( da 30/40 giorni ),nonostante la cura e l’assenza di contatti con l’esterno”. Per Soncini si va dunque verso una riapertura necessaria, ma senza certezze per cittadini e lavoratori, e per le quali è necessaria un maggiore dinamismo degli enti preposti