Stop al terzo mandato per i sindaci, Palazzi: “solo opportunismo politico”

MANTOVA – La recente decisione della Corte Costituzionale che ha bocciato la legge regionale campana sul terzo mandato per il governatore Vincenzo De Luca ha riacceso il dibattito sul limite dei mandati per i sindaci nei Comuni con più di 15 mila abitanti. A intervenire nel merito è il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, che non nasconde la propria amarezza di fronte a quella che definisce “una mera questione di opportunità politica”.

“Senza entrare nel merito della sentenza sulla Campania – precisa Palazzi – credo sia doveroso soffermarsi sull’incoerenza politica che questa vicenda mette in luce. Su questo punto la penso esattamente come il governatore Zaia, nonostante apparteniamo a partiti diversi”.
Il primo cittadino di Mantova denuncia un sistema che definisce “schizofrenico”, in cui coesistono regole differenti per situazioni simili. “Abbiamo sindaci in Comuni fino a 5 mila abitanti che possono fare tutti i mandati che vogliono, altri che si fermano a tre in Comuni fino a 15 mila residenti, e sopra questa soglia solo due. Poi ci sono le Regioni a statuto speciale che, come il Trentino pochi giorni fa, si fanno le proprie leggi e permettono ai governatori il terzo mandato. In altre Regioni, invece, questo non è possibile. Alcune hanno legiferato limitando i mandati, altre non l’hanno ancora fatto e quindi teoricamente potrebbero consentirne anche tre. Un Paese che funziona così, in modo così disomogeneo, è semplicemente ridicolo”.

Palazzi pone poi una questione di principio: “Devono essere i cittadini a decidere chi votare. Non capisco perché qualcuno debba stabilire chi possa candidarsi e chi no. È inaccettabile che mentre le cariche nominate possano restare in carica per decenni, quelle elettive vengano limitate in modo così arbitrario”.

Il sindaco di Mantova annuncia l’intenzione di continuare a battersi su questo fronte anche una volta concluso il suo mandato, sottolineando l’iniquità di un sistema che distingue i diritti politici in base alla dimensione demografica dei Comuni.
“Dicono che il limite dei mandati serve a evitare la concentrazione del potere. Ma allora mi chiedo: davvero pensiamo che i cittadini siano incapaci di giudicare? A Roma, per esempio, da vent’anni non c’è un sindaco che sia riuscito a ottenere un secondo mandato. Inoltre – prosegue – è più facile esercitare un’influenza sul voto in un Comune di 15 mila abitanti o in una metropoli da due o quattro milioni di persone? È evidente che questa motivazione non regge”.

Infine, Palazzi invita a un dibattito più serio e onesto sulle funzioni dei Comuni: “Se davvero si ritiene che i sindaci abbiano troppo potere, allora si abbia il coraggio di ragionare sulle funzioni che i Comuni devono svolgere. Ma non è questa la vera ragione. Qui si piega tutto all’opportunità politica, indipendentemente dal colore del partito. È un tema trasversale, che riguarda sia la destra che la sinistra. Ma credo che l’architettura istituzionale di un Paese non possa cambiare in base alla convenienza del momento”.

Tutti i dettagli nel video servizio con l’intervista al sindaco di Mantova Mattia Palazzi